Ferrara, oggi Aldro compirebbe 37 anni. Il papà Lino: «Auguri “Ico” ovunque tu sia»
Nel 2005 la tragedia di via Ippodromo dove il diciottenne trovò la morte in una colluttazione con quattro agenti di polizia. «Il dolore di non poterti abbracciare è asfissiante»
Ferrara «Buon compleanno, ovunque tu sia». Oggi Federico Aldrovandi avrebbe compiuto 37 anni, e il papà Lino lo ricorda con un messaggio struggente pieno di nostalgia per il suo “Ico”. La vita di “Aldro” si interruppe il 25 settembre 2005 in via Ippodromo, dove morì nel corso di una colluttazione con quattro agenti della Questura di Ferrara, poi condannati in via definitiva a 3 anni e mezzo per eccesso colposo.
Sono passati quasi vent’anni, ma il dolore di un genitore – di Lino e di mamma Patrizia Moretti – è intatto:
«Caro Federico -scrive Lino – è passato un altro anno e il dolore asfissiante di non poterti abbracciare per augurarti quello che non sarà mai più, rimane uguale. I figli sono la cosa più bella che possa esistere su questa piccola terra, ma gli uomini non hanno mai imparato a camminare con la pace nel cuore e forse non lo impareranno mai. Guardo questa foto dove sei insieme a due tuoi carissimi amici, Alessandro e Franco, che ogni tanto incontro e abbraccio con tanto affetto, come fossero figli».
I ricordi volano all’età dolce dell’infanzia, quando «Da piccolino eri l’ultimo a voler rientrare a casa, volevi sempre fare un altro giro ed io ti accontentavo. Nell’ultima strofa di una bellissima canzone una voce femminile chiama qualcuno pronunciando le parole “Ico, Ico vin a ca”. Immagino una nonna che chiama il proprio nipote … Quella strofa, in questo giorno in cui ti avrei chiamato telefonandoti o incontrandoti magari assieme a tua madre e a tuo fratello, anche se oggi saresti un uomo di 37 anni e avresti la tua vita, la faccio anche mia: “Ico, Federico, vieni a casa”».
Aldro ha lasciato un vuoto incolmabile, conclude Lino: «Purtroppo rimarranno solo parole al vento, con la condanna per chi ti ha amato e continua ad amarti, di sapere che tu saresti tornato a casa quella maledetta domenica mattina. Ma chi avrebbe dovuto proteggerti ti uccise “senza una ragione”, per poi nascondersi dietro a quella divisa insanguinata. Ai miei occhi e di tua madre, per sempre insanguinata. Buon Compleanno Federico, ovunque tu sia».