Lo Stretto di Messina a nuoto: «Così combattiamo il Parkinson»
Tra gli iscritti all’impresa una paziente ferrarese e i due specialisti che la assistono. Prove al Lido Nazioni, poi la traversata: «Ce l’ho fatta, ritornerò». La raccolta fondi
Ferrara Una trentina di nuotatori provenienti da tutta Italia lo scorso martedì hanno sfidato il mare aperto dello Stretto di Messina attraversandolo bracciata dopo bracciata. Fra di loro c’erano anche tre ferraresi: la dottoressa Mariachiara Sensi, neurologa della Fondazione nazionale Limpe, che ha organizzato per il quarto anno la manifestazione “Swim for Parkinson”, la signora Carla Dallara che soffre di Parkinson e assieme al suo istruttore ed allenatore, Antonio Pastore, ha portato a compimento l’impresa.
L’iniziativa, aperta a persone con il Parkinson, ai loro famigliari e neurologi che li assistono, ha come finalità quella di sensibilizzare i cittadini su questa patologia neurodegenerativa, raccogliere fondi a favore del Progetto Outdoor per migliorare la qualità della vita delle persone affette da Parkinson, per aiutare le associazioni che si occupano di pazienti e famigliari e per dimostrare l’importanza dell’attività fisica, in questo caso il nuoto.
Se praticata in gruppo poi, l’attività motoria contribuisce a creare legami, favorendo un senso di appartenenza e sostegno reciproco così come è avvenuto fra la signora Carla ed il suo allenatore Antonio Pastore che la segue durante tutto l’anno . «Da quando mi hanno diagnosticato due anni fa la malattia – dichiara la signora Carla Dallara – dopo essermi iscritta all’associazione APpec di Ferrara con sede a Pontelagoscuro, frequento la piscina Bacchelli con l’istruttore Antonio Pastore che mi sta veramente aiutando molto a superare le fasi critiche che un parkinsoniano incontra quando sa di avere questo problema che non è solo di tipo fisico ma anche psicologico. Antonio, dopo avermi convinta a partecipare all’iniziativa, mi ha seguito con molta cura ed abbiamo anche fatto le prove al Lido delle Nazioni, perché una cosa è nuotare in piscina ed un’altra in mare. Quel giorno ero molto emozionata e sicura che non avrei più ripetuto l’esperienza ed invece dopo ho provato una sensazione quasi di vittoria su me stessa che mi farà certamente ritornare. Sia l’istruttore che la dottoressa Sensi mi hanno molto aiutata ed hanno condiviso con me la nuotata che si è disputata in staffetta. C’erano infatti dieci barche con tre partecipanti ciascuna ed uno era un malato di Parkinson; nella mia barca eravamo noi tre e ce la siamo cavata benissimo in un’ora e dieci minuti. È stato davvero bellissimo”.
Se Antonio Pastore è stato prezioso per Carla dal punto di vista «sportivo» ed umano, chi invece la segue come medico è Annachiara Sensi, neurologa della Fondazione Limpe e organizzatrice della manifestazione giunta quest’anno alla quarta edizione. «Sono partita in sordina con una paziente non ferrarese che noi seguiamo a Ferrara e che poi da sola ha voluto cimentarsi nella traversata dello Stretto di Messina – ricorda – È cominciata così questa nostra esperienza straordinaria che condivido con la dottoressa Francesca Morgante, mettendoci personalmente in gioco accanto ai nostri pazienti, nuotando al loro fianco. Oltre a Carla che è stata bravissima stiamo preparando altre persone con il Parkinson, malattia per la quale l’attività fisica è fondamentale per contrastare le conseguenze della patologia. Voglio sottolineare che la finalità di Swim for Parkinson è la raccolta fondi a cui si può contribuire attraverso la Rete del dono, anche con pochi euro. Abbiamo già raccolto 7.000 euro, vorremmo arrivare a 10.000».l
Margherita Goberti
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