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L’anniversario

Ferrara, gli studenti africani distribuiscono acqua e cibo per il Mandela Day

Stefania Andreotti
Ferrara, gli studenti africani distribuiscono acqua e cibo per il Mandela Day

L’iniziativa dell’associazione Ascaf nella ricorrenza del compleanno del premio Nobel: un momento per riflettere sull’ondata discriminatoria che sta tornando nel mondo

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Ferrara «Dedicate 67 minuti del vostro tempo ad aiutare il prossimo facendo del bene», così Nelson Mandela aveva chiesto di essere festeggiato nel giorno del suo sessantasettesimo compleanno, il 18 luglio. Oggi che ricorre il Mandela Day, giornata che in tutto il mondo riaccende l'attenzione su tematiche ancora attualissime come la tutela dei diritti umani e la promozione della democrazia, anche a Ferrara la comunità africana si stringerà nel ricordo del Nobel per la Pace, divenuto il simbolo della lotta contro l’apartheid e le discriminazioni razziali in Sudafrica, di cui è stato il primo presidente non bianco, e nel mondo. L’Ascaf, associazione degli studenti del Continente Africano, si recherà nei vari supermercati della città per offrire acqua e cibo a tutti i bisognosi che siedono davanti a chiedere l’elemosina. «Non condividiamo quello che fanno, ma lo capiamo, non riescono a trovare lavoro e vivono alla giornata. Hanno dovuto lasciare le loro terre perché la vita era diventata insopportabile. Sentiamo il dovere di occuparci di loro». Spiegano Rofni Farid Kamdem Kounchou vice presidente e studente di informatica, Satcha Uanneck Dordin studente di economia, Diego Neriah Tengueu Tengueu, responsabile comunicazione. Loro non sono migranti economici, sono nati qui o arrivati per motivi di studio, ma sentono forte il legame con la “madre Africa”.

«Quella di oggi è un’iniziativa concreta - spiega Mathurin Tengueu Tongue, fondatore dell’associazione - per commemorare un grande uomo che ha dedicato la sua intera esistenza alla lotta contro ogni forma di ingiustizia e di discriminazione nel mondo contribuendo a promuovere "il vivere insieme" e l’ideologia secondo la quale "tutti gli uomini sono uguali e fratelli". Un uomo che sognava un mondo dove vigono la fratellanza e la sorellanza, sogno purtroppo tutt’ora rimasto in una dimensione teorica. I tempi sono maturi perché questa idea rifiorisca. È ora di uscire dalla visione utopistica ed entrare nel concreto. Il cambiamento parte da ognuno di noi. Quest’anno, ci preme focalizzare l’attenzione del mondo su tre focus particolari. Il primo in Sudafrica, nello Stato di Orania dove, dopo la fine dell’apartheid con l’arrivo di Madiba, alcuni estremisti bianchi hanno deciso di non sposare questa idea di condivisione di Nelson Mandela creando il proprio spazio dove i neri non hanno accesso, spazio che nel tempo continua a crescere, venerando gli ideatori dell’apartheid. Vogliamo far notare che d’anno in anno, molti bianchi continuano ad aderire a questa ideologia e lo spazio cresce sempre di più. Il secondo in Europa con la crescita dei partiti dell’estrema destra che rischia di avere come conseguenza maggior umiliazione, sempre più fenomeni di razzismo senza freni e perfino l’annientamento anche attraverso la guerra. Difatti, l’ex capo di stato maggiore dell’esercito francese ( 2017-2021 ) il generale François Lecointre, il 14 aprile scorso ha dichiarato che la Francia, assieme ad altri paesi europei devono essere pronti a ricolonizzare l’Africa. Infine un pensiero a tutte le vittime delle guerre, particolarmente quelle che si stanno svolgendo in Africa nel silenzio totale dei media: in Niger, in Burkina Faso, in Mali, in Sudan, in Congo, in Camerun, in Libia…queste vittime sono sempre frutto dell’odio e della paura del diverso, le vogliamo ricordare perché per noi dell’Ascaf la vita di ogni individuo conta».