Classe pollaio a Sant’Agostino, i genitori: «Per favore, dividetela»
Genitori di prima elementare preoccupati
Sant’Agostino Ventotto alunni in classe, al primo anno di scuola elementare. E quel numero così alto preoccupa un gruppo di genitori che ha chiesto all’ufficio scolastico provinciale - da cui attende risposta - di rivedere le scelte e derogare ai limiti imposti dalla legge. «Chiediamo - scrivono i genitori dei “bambini 2018” - di essere interpellati non per un capriccio, ma per il bene dei nostri figli, auspicando che si possa tornare a prendere in considerazione l’ipotesi della formazione di due classi prime per il prossimo anno scolastico».
A giugno c’era stato il primo round con le perplessità subito avanzate alle istituzioni scolastiche. «Le perplessità evidenziate erano peraltro condivise in toto dalla coordinatrice della Scuola dell’infanzia paritaria “Sacro Cuore” di Sant’Agostino che aveva a sua volta illustrato il suo punto di vista estremamente critico di fronte all’ipotesi di formare una sola classe (all’epoca di 26 bambini ora addirittura aumentati). Siamo molto preoccupati perché in un’epoca dove si pone la massima attenzione all’istruzione ed all’educazione delle nuove generazioni, viene proposta una soluzione che va esattamente nella direzione opposta».
Nella valutazione complessiva entra la qualità dell’educazione e le cosiddette “classi pollaio” che rischiano di limitare il livello dell’insegnamento. «Partendo dal presupposto che nell’interazione con l’altro ciascun bambino donerà ricchezza e ne riceverà altrettanta, crediamo che il numero elevato previsto per la sezione unica possa presentare aspetti sfavorevoli: l’aumento di confusione e maggiore difficoltà di gestione sarà un problema sia per i bambini che per gli insegnanti avendo ricadute nella gestione del gruppo e nella didattica - aggiungono le famiglie - Il dibattito sulle “classi pollaio” è ampio. Parte della letteratura sostiene come ridurre il numero di alunni per classe abbia un impatto positivo sulla vita scolastica dei bambini. Nello specifico ricordiamo come nelle classi della scuola primaria spesso, durante il corso dell’anno scolastico, arrivino nuovi alunni e ciò aumenterebbe i problemi».
Non vi è certezza, ma nei 28 bambini c’è anche la possibilità che si debbano attivare percorsi didattici di supporto, che comportano maggiori presenze in classe. «Siamo a conoscenza che all’interno della futura classe prima ci saranno bambini che probabilmente necessiteranno di percorsi didattici ed educativi personalizzati», ammoniscono infatti i genitori nel rivendicare la suddivisione della classe in due.
«Se la collaborazione genitori / istituti scolastici deve essere il cardine per il rispetto delle reciproche funzioni, nell’esclusivo interesse dell’apprendimento dei nostri bambini - è l’auspicio conclusivo - ci pare che la soluzione proposta non sia un buon inizio, giustificando poi in futuro un rapporto rigido, pronto a implodere al primo episodio negativo».
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