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Intervento post-sisma

Ferrara, spariti 4 milioni per i lavori al Castello Estense e adesso il cantiere è a rischio

Ferrara, spariti 4 milioni per i lavori al Castello Estense e adesso il cantiere è a rischio

L’appalto è a rischio per la riduzione degli stanziamenti ma il trasloco continua

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Ferrara Anche ieri mattina in Castello era tutto un fervore di spostamenti mobili e arredi, per il trasloco degli uffici della Provincia. Il motivo per il quale quest’operazione viene effettuata, cioè l’avvio dell’imponente cantiere di sistemazione post-sisma dell’edificio simbolo della città, ha però ora tempi molto incerti non solo nei tempi di partenza, ma anche proprio sulla fattibilità. L’intoppo che sta facendo vacillare l’intero progetto di respiro quadriennale è relativo ai soldi, cioè al venir meno di uno delle due linee principali di finanziamento statale, quella che doveva coprire anche il parziale trasferimento della Pinacoteca nazionale. «Stiamo parlando di un taglio di 7 milioni di euro di fondi Mibact, sui 16 necessari per completare il cantiere - conferma il presidente della Provincia, Gianni Michele Padovani - del quale abbiamo cominciato ad avere informazioni solo a giugno, quando il progetto validato dalla Soprintendenza risale a marzo: abbiamo cercato di capire meglio, è stato in seguito annunciato un nuovo finanziamento di 3 milioni di euro sempre da parte del ministero, ma non è chiaro in favore di chi e comunque i soldi non basterebbero comunque. Ci stiamo attivando al Mibac anche attraverso il Comune per capire come fare: è evidente, infatti, che in assenza di garanzie sulla copertura integrale dei costi, non siamo nemmeno in grado di bandire la gara europea necessaria per un simile importo».

Sull’intero progetto quindi grava un punto interrogativo, anche perché la stazione appaltante, la Provincia appunto, aveva definito un cronoprogramma che prevedeva la definizione del bando entro l’estate, per poi poter assegnare i lavori (la procedura europea è complessa) prima della fine dell’anno, e aprire il cantiere dopo la Befana 2024: «Abbiamo già accumulato un certo ritardo, rispettare i tempi diventa complicato» ammette Padovani. Nel Consiglio provinciale in programma domani il presidente ha intenzione di condividere tutte le informazioni in suo possesso con i gruppi consiliari, anche perché all’ordine del giorno c’è proprio la ricognizione sul bilancio della Provincia che comprende anche i lavori del Castello.

I lavori sono indispensabili per garantire la sicurezza del monumento, pesantemente intaccato dalle scosse del 2012, e sul quale non è stato possibile finora mettere mano in maniera strutturale: sono previsti anche interventi di miglioramento sismico. Per questo è prevista la chiusura del percorso turistico museale, anche a causa delle vie di fuga che non è possibile garantire. Il quadro economico è di poco più di 16 milioni, suddiviso in tre differenti linee finanziarie: la prima da 7 milioni di euro, parte del progetto del Mibact “Gallerie Estensi” per il trasferimento in Castello di parte della Pinacoteca nazionale; la seconda, pari a 6,7 milioni, fa parte dei finanziamenti per la ricostruzione post-sisma, ed è appunto relativa ai lavori di manutenzione straordinaria delle parti dell’edificio con opere di rafforzamento e miglioramento sismico; la terza, infine, sempre relativa al miglioramento sismico, proviene invece dalle assicurazioni ed ammonta a 2,5 milioni. Cambiare il progetto significherebbe rinviare tutto.