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Il caso

Lido Spina, bollette insolute, famiglie e attività a secco

Katia Romagnoli
Lido Spina, bollette insolute, famiglie e attività a secco

Per la riattivazione servono 30mila euro. I condomini: «All’oscuro di tutto, una follia»

02 agosto 2024
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Lido Spina Senz’acqua intere famiglie di turisti in vacanza e alcuni street bar di viale Raffaello al Lido Spina, per reiterato mancato pagamento della bolletta del Cadf. È una vicenda surreale quella che si è abbattuta, ieri mattina, come un fulmine a ciel sereno, su un blocco di tre condomini, con 90 utenze circache fanno parte del complesso Athena, area attraversata da alcuni dei cosiddetti baretti della movida estiva. Ma questa volta a decretare una serrata improvvisa e certamente inattesa, è stato l’ finale dopo una serie di bollette inevase e di ingiunzioni di pagamento, da parte del Cadf, delle quali tutti (o quasi) erano all’oscuro.

La storia Tutto comincia attorno alle 10: primo giorno di agosto scandito da temperature bollenti. Mentre in tanti sono già in spiaggia, si presentano avvocato e tecnici del Cadf, per dare corso ad un provvedimento di chiusura del contatore centrale, posto al servizio di tre immobili facenti parte del complesso Athena. Tra lo stupore e l incredulità dei pochi che hanno assistito alla scena, cominciano a farsi avanti le prime proteste con richieste di chiarimento. La notizia della repentina chiusura del contatore, ben presto, dal Lido di Spina si propaga rapidamente alla spiaggia. Attorno al luogo del singolare provvedimento assunto in piena stagione estiva, in una giornata in cui la colonnina del termometro aveva già superato i 32 gradi, inizia a formarsi un capannello di curiosi, ma tra loro c’è chi comincia ad alzare la voce, protestando sonoramente ed esibendo spiegazioni. Uno dei residenti, titolare di un’attività commerciale colpita anch’essa dal provvedimento di chiusura, spiega come sono andate le cose. «Sembra che il 26 gennaio scorso Cadf avesse mandato una ingiunzione di pagamento di una bolletta, di cui l’amministratore condominiale, non ci ha mai fatto parola. Già a gennaio, evidentemente-spiega il residente- Cadf aveva fatto sapere che se non si pagava, sarebbe stato chiuso il contatore e questo è avvenuto. Pare che ci fossero alcuni morosi, uno dei quali con un insoluto di 24mila euro. Era quindi una situazione che si trascinava da almeno un paio di anni. Ma ci abbiamo rimesso tutti, anche chi aveva sempre pagato regolarmente».

Rabbia Residenti, turisti ed imprenditori della zona sono adirati non solo per il grave disagio procurato nel bel mezzo dell’estate, privando un centinaio di utenze domestiche e non domestiche di un servizio essenziale come lo è quello della fornitura idrica, ma si scagliano anche contro l’amministratore condominiale, che avrebbe sempre rinviato o tergiversato (il condizionale è d’obbligo) rispetto alle richieste su quanto si dovesse corrispondere per il pagamento delle bollette dell’acqua. «In due anni non ha mai convocato-tuona un proprietario- una assemblea condominiale. Ora il Cadf è disposto a riattivare il contatore se entro un paio di giorni si pagano 30mila euro di bollette arretrate e se si firma un piano di rientro». Un altro proprietario afferma che «in piena stagione non si può fare una cosa del genere, quali che siano le spiegazioni e le motivazioni, anche legittime di chi ha preso questa decisione. Ora le case senza acqua perdono l’agibilità in piena stagione turistica».