Zls, la svolta è concreta: più lavoro e imprese a Ferrara
Lo studio di Unioncamere disegna uno scenario formidabile. In sei anni attesi 20mila posti e 164 realtà produttive
Ferrara Per anni si è invocata la Zona logistica semplificata quasi avesse un effetto taumaturgico su un territorio sonnecchiante e in crisi economica ormai galoppante. Quando la Zls è stata istituita la domanda è poi diventata un’altra: quali reali benefici potrà dare in termini pratici? Perché avendo perso l’alibi della mancata concessione dell’area a fiscalità vantaggiosa bisognava trovare un nuovo “ma”.
Quelle (prime) risposte ora si trovano nell’analisi del Centro studi Unioncamere Emilia-Romagna diretto da Guido Caselli. Si tratta di un primo viaggio tra i numeri per stimare l’impatto economico della Zls dell’Emilia-Romagna sul Valore Aggiunto (Pil) del territorio, concentrandosi principalmente sull’incremento degli investimenti in immobilizzazioni materiali delle imprese, con proiezioni che, partendo dai dati disponibili al 2024, coprono il periodo 2025-2031. Quelle proiezioni sono poi commentate da Giorgio Guberti, presidente della Camera di commercio di Ferrara Ravenna e vice presidente di Unioncamere Emilia-Romagna, nominato in rappresentanza delle Camere di commercio nel Comitato di indirizzo della Zls.
«L’indagine realizzata da Unioncamere Emilia-Romagna disegna tre scenari per la stima dell’impatto dei nuovi investimenti - spiega Guberti - uno scenario che non prevede nessun effetto “boost” attribuibile ai benefici fiscali, uno scenario prudenziale che prevede un incremento superiore ma non troppo distante da quello registrato negli anni passati e un terzo scenario - quello di riferimento allineato alle attese - che ipotizza un boost più vicino alle potenzialità, le cui ipotesi sono quelle considerate più probabili».
Premessa fatta, ora l’analisi numerica che offre riscontri entusiasmanti e sui quali diventerà necessario fondare le strategie future di una programmazione territoriale che a volte non sembra essere così chiara. «Ebbene, nel terzo scenario - ha evidenziato Giorgio Guberti - le proiezioni al 2031 vedono investimenti in crescita del 12-13% all’anno, 164 nuove imprese e, dal confronto con lo scenario base, nell’area Zls un aumento di oltre 20mila addetti, un fatturato delle imprese superiore di quasi il 90%, export e import quadruplicati. In tutta l’Emilia-Romagna l’incremento degli investimenti nella Zls in questa ipotesi porterà 103mila addetti in più e, ogni anno, uno 0,8% in più alla crescita del PIL. Sono numeri formidabili, che danno il senso della grande opportunità che abbiamo il dovere di cogliere appieno. Credo che la parola chiave di questo grande progetto sia “semplificazione” e che, per perseguirla come obiettivo primario, sia necessario il massimo coordinamento e unità d’intenti tra Istituzioni, e tra Istituzioni e mondo economico. Servono regole chiare in tempi molto brevi. Anche per questo - ha concluso il presidente della Camera di commercio - siamo al lavoro con la Regione Emilia Romagna ed i componenti il Comitato di indirizzo per rendere operativi, nei Comuni interessati, Sportelli Unici Digitali in diretto collegamento con il Registro imprese». Guberti annuncia anche un nuovo pool di specialisti che dovranno lavorare su uno scenario specifico. «A breve, inoltre, si insedierà in Camera di commercio il “Gruppo di lavoro Porto” con l’obiettivo di valorizzare il settore marittimo che, per le province di Ferrara e Ravenna, costituisce un segmento determinante del complessivo sistema dei trasporti, sia per la rilevanza quantitativa delle merci gestite, sia per la dimensione economica occupazionale. Non dimentichiamo infatti che l’economia del mare, con 5.298 imprese e 21.869 occupati, a Ferrara e Ravenna genera un valore aggiunto diretto pari a 1,2 miliardi di euro, che, se consideriamo il valore attivato nel resto dell’economia, supera i due miliardi di euro, pari a circa 9% del PIL».
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