Bemyrider, fattorini indipendenti a Ferrara
È già attiva la app etica che ribalta il concetto di consegne di cibo a domicilio. Il ristoratore sceglie a chi affidare il servizio e l’operatore è pagato direttamente
Ferrara Un nuovo modo di "essere rider" viene avanti e chi lo sta diffondendo in tutta Italia, il tecnico informatico Giorgio Di Martino, è convinto che, anche se il processo sarà lento, quando sarà ben avviato, «farà la rivoluzione perché più etico e meno dipendente dai dalle big-company del delivery nel web». Stiamo parlando di un nuovo sistema di prenotazione degli ordini di un ristorante o di una pizza che si chiama "Bemyrider" che, tradotto dall’inglese, letteralmente significa per il ristoratore che si avvale di questo servizio, «sia tu il mio rider». E, dopo Palermo, Catania, Cagliari, Torino e Vicenza, per la prima volta "Bemyrider" arriva anche a Ferrara, prima realtà emiliana a partire con la sperimentazione.«Un sistema di prenotazione, che funziona tramite app, e non una piattaforma come quelle che ci sono già a livello globale» puntualizza l’informatico di 40 anni, nativo e residente a Palermo. L’idea di creare l’applicazione «libera, gratuita e aperta a tutti», tiene a precisare l’imprenditore, è arrivata in piena pandemia, nel 2021, quando «ristoranti e pizzerie oltre a chiedermi i sistemi informatici per le prenotazione on line degli ordini, mi chiedevano anche se avessi il driver per consegnarli».
"Bemyrider" insomma è un sistema creato per fare in modo che il venditore (ad esempio il ristoratore) possa mettersi direttamente in contatto con il rider, pagarlo a ore, sulla base della disponibilità dello stesso rider che dà la propria disponibilità registrandosi in un calendario della app. È quindi qualcosa di «molto diverso dalle piattaforme che ci sono da anni», tiene a precisare l’informatico, perché «con quelle la prenotazione viene gestita solo on line, e il tramite fra il cliente e il rider è la piattaforma che chiede inoltre una provvigione del 30 per cento». «Noi invece - dichiara Di Martino - abbiamo creato un sistema in cui, in questo caso il ristoratore, ma potrebbe essere anche un farmacista, può scegliersi il rider, in base alle valutazioni ricevute, o al tipo di automezzo utilizzato». Con "Bemyrider" il rider «è un lavoratore autonomo a tutti gli effetti che viene contattato dal cliente (spesso il ristoratore) per fare delle consegne. Un modus operandi diverso dalle altre piattaforme (dove invece il rider è un dipendente diretto, ndr)», spiega ancora. L’idea di Giorgio Di Martino è partita dai servizi che lui fornisce per gli esercenti della ristorazione. «Da anni elaboro programmi di gestione degli ordini on line - descrive - Sempre più spesso però i clienti, molti dei quali ristoratori, mi chiedevano se potevo offrire loro anche l’assistenza per la consegna». E racconta ancora: «Così l’idea, e oggi la presenza dei miei "brand ambassador (una volta si sarebbe chiamato agente commerciale, ndr) sparsi in alcune città dell’Italia. «Noi prendiamo una piccola provvigione, il 15%, all’atto della prenotazione nel sistema e poi chi sceglie il rider può rivalersi sul consumatore finale».
Il compenso è funzionale alle ore lavorate e al tipo di tariffa applicata da parte del rider. Spiega ancora Di Martino: «Essendo imprenditore di se stesso, il rider, può decidere quale tariffa oraria applicare. Noi abbiamo fissato solo un tetto massimo: non bisogna superare i 12 euro e 50». Il cliente che ha bisogno, inoltre, può scegliere quale tipo di "corriere" può contattare. La decisione, in questo caso «può dipendere anche dal tipo di mezzo che il rider utilizza e dunque può essere anche una scelta sostenibile». A Ferrara il suo sistema di prenotazione è avviato da un mese. «Abbiamo il nostro brand ambassador - dice -: si chiama Tommaso Pazzi e stiamo lavorando con un ristorante della città. Bemyrdier, tuttavia, non ha sede, se non quella centrale qui a Palermo - spiega l’imprenditore -. E la cosa bella è che se con gli altri provider devi passare per forza sulla loro piattaforma con la nostra il cliente può anche telefonare. Tengo inoltre a precisare che quando viene fatto l’ordine, i soldi del pagamento della tariffa oraria arrivano direttamente sul conto del rider senza passare dal sistema di prenotazione. Un modo decisamente diverso di far avere il compenso a questi lavoratori rispetto alle piattaforme utilizzate».