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West Nile, puntura col virus per un paziente ferrarese

West Nile, puntura col virus per un paziente ferrarese

Tre i decessi in Italia: a Pordenone, a Padova e a Modena

08 agosto 2024
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Ferrara In Pianura padana caldo e zanzare hanno siglato un’alleanza di ferro. Ma in una stagione che rende il caldo protagonista, con temperature che possono raggiungere i 38° e tassi di umidità da giungla equatoriale, la presenza fastidiosa dell’insetto, che ha sollevato proteste ai Lidi per restare nel Ferrarese, non ha avuto finora la stessa rilevanza della canicola. A riportare in prima pagina le punture di questi piccoli molestatori sono state alcune notizie che arrivano da Pordenone, Padova e Modena. Il motivo è che la West Nile, l’infezione che si presenta con la cosiddetta febbre del Nilo, ha causato tre vittime nel giro di pochi giorni.

A Pordenone, a luglio, è deceduta una donna di 80 anni che non aveva viaggiato nei giorni o nelle settimane precedenti, per cui l’infezione è stata indicata come autoctona, cioè contratta nel luogo di residenza. Nel Veneto, a Candiana (Pd), la malattia ha colpito fatalmente un paziente di 86 anni a fine luglio.

A Modena il conto presentato dal virus è stato più salato: il terzo decesso della stagione ha coinvolto un uomo di 89 anni, di Carpi, mentre altre tre persone sono state ricoverate in ospedale. L’infezione viene trasmessa dalla zanzara comune (Culex) e può presentare sintomi di diversa gravità, in alcuni casi fino al decesso in particolare nelle forme che evolvono con encefaliti. In genere l’esito più infausto si presenta nelle persone più anziane, fragili e immunodepresse. Risale al 2018 uno dei bilanci più neri per la provincia estense, quando le punture e il virus causarono la morte di 10 pazienti. Un dato che non si è ripetuto nelle stagioni successive.

Nel 2024 non si sono registrati decessi nel Ferrarese, ma il virus, come evidenziano le osservazioni periodiche eseguite da Epicentro (Istituto Superiore di Sanità), circola ormai da settimane ed è stato rilevato anche nell’uomo.

I dati, al momento non sono preoccupanti, almeno per la provincia di Ferrara. Ma i tre casi mortali indicano che il virus ha trovato casa, oltre che in alcune specie di animali (uccelli), nelle zanzare, la cui puntura può trasmettere il contagio. Nel Bollettino n. 6, dell’1 agosto scorso (monitoraggio aggiornato al 31 luglio), si segnalavano 15 nuovi contagi in Italia tra il 25 e il 31 luglio – scrive Epicentro – Dall’inizio di maggio 2024 sono stati segnalati in Italia 28 casi confermati di infezione da West Nile Virus nell’uomo (13 nel precedente bollettino); di questi 16 si sono manifestati nella forma neuro-invasiva (che produce gli effetti più gravi, ndr; uno di questi casi è stato registrato a Ferrara in un paziente di mezza età): 1 in Lombardia, 4 in Veneto, 1 in Friuli-Venezia Giulia, 7 in Emilia-Romagna, 2 in Puglia, 1 caso importato dagli Stati Uniti; 7 casi asintomatici sono stati identificati in donatori di sangue (7 in Emilia-Romagna), 4 i casi di febbre (1 in Veneto, 1 in Friuli Venezia Giulia, 1 caso importato dall’Oman e 1 dal Marocco) e 1 caso asintomatico (Emilia-Romagna)». Il primo caso di contagio umano della stagione è stato rilevato a Modena il 26 giugno scorso. La presenza del virus è stata riscontrata in gazze, cornacchie grigie e ghiandaie e in un assiolo (nelle Marche) oltre che nelle zanzare di cinque regioni: Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e Abruzzo.

Gi.Ca.