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Ferrara, il Carducci a lezione nei container: scuola e famiglie si oppongono

Ferrara, il Carducci a lezione nei container: scuola e famiglie si oppongono

A fronte dell’indisponibilità di altri istituti, la Provincia ricorre a moduli provvisori. «La soluzione individuata ci amareggia molto ed è ingiustamente penalizzante»

09 agosto 2024
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Ferrara Dopo l’allarme per il taglio agli spazi del liceo scientifico Roiti sollevato dal Consiglio d’Istituto, ora arriva anche la protesta del Consiglio di Istituto del Liceo Carducci, coinvolto a cascata nella questione degli spostamenti di sede. A scatenare la reazione di dirigenza scolastica, docenti, genitori e studenti, è stata la lettera della Provincia dello scorso 2 agosto sul piano di utilizzo degli edifici scolastici. «Agli studenti e al personale del Liceo Carducci si chiede di mostrare senso civico e disponibilità di adattamento, a fronte di Istituti che hanno a disposizione spazi anche superiori alle loro necessità, ma che hanno rifiutato l’ipotesi di una soluzione diversa e si rivolgono alla stampa, diffondendo notizie che però non corrispondono a verità». Si legge nella dura nota del Carducci. In un primo tempo si era prospettata l’ipotesi che la struttura di Azzo Novello potesse ospitare 15 o 16 classi del Carducci, al termine dei lavori attualmente in corso nella sede del liceo Roiti in via Leopardi. «Purtroppo però sembra che questi lavori non saranno completati entro i termini previsti. La previsione riguardava anche una più equa attribuzione degli spazi, sulla base delle necessità dei singoli istituti». Ma questa ipotesi non si è poi rivelata percorribile. «Questa soluzione non avrebbe in alcun modo sottratto palestre o laboratori né al liceo Roiti né all’Istituto Bachelet. La proposta riguardava solo l’assegnazione di semplici aule e suggeriva una soluzione condivisa ad un problema comune per rispondere al bisogno di spazi in emergenza, soltanto per questo anno, in quanto dal successivo anno scolastico 2025-26 i lavori attualmente in corso con i fondi Pnrr presso il liceo Roiti, saranno definitivamente conclusi e 16 classi del liceo Roiti potranno rientrare nella sede di via Leopardi, lasciando nella disponibilità della Provincia 16 aule. Vista l’inattesa indisponibilità ad una soluzione condivisa da parte degli istituti coinvolti, la Provincia non ha trovato altra via d’uscita che mettere a disposizione del nostro istituto 8 moduli provvisori.

Questa ipotesi è sicuramente emersa nella necessità di superare l’impasse, ridurre le polemiche e consentire un avvio regolare dell’anno scolastico a tutte le classi, seppure con una spesa decisamente significativa di 180mila euro che a nostro avviso si sarebbe potuta evitare e che chiede un importante impegno per tutti i cittadini della nostra Provincia, considerati i costi elevatissimi che comporta. Però ci chiediamo, perché se i lavori vengono realizzati al Liceo Roiti, sono i nostri studenti e i nostri docenti a dover fare lezione nei container?». E la lunga lettera prosegue con altre puntualizzazioni. «La soluzione individuata ci amareggia molto ed è ingiustamente penalizzante per le studentesse e gli studenti e per tutto il personale del Liceo Carducci: da anni, per una carenza di locali scolastici nella nostra provincia, che dovrebbe finalmente risolversi con il termine dei lavori finanziati con i fondi PNRR, abbiamo dovuto rinunciare a spazi fondamentali, dotarci di laboratori mobili e utilizzare a rotazione i laboratori . Negli ultimi quattro anni, quando non abbiamo più avuto modo di "razionalizzare" gli spazi esistenti, le classi sono state via via collocate altrove. Tutto questo a fronte di un numero molto alto di iscritti che negli ultimi anni abbiamo dovuto riorientare verso altri istituti, per rispettare l’impegno a non aumentare il numero di classi a noi assegnate. Di nuovo sorge spontanea la domanda: perché dover ricorrere ad una soluzione d’emergenza, che era stata adottata ad esempio a seguito del terremoto del 2012, per una situazione cronica di mancanza di aule e quindi ampiamente prevedibile?». Tante domande aperte e l’inizio dell’anno scolastiche si avvicina.