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Il lutto

Mirabello, muore 11 anni dopo l’incidente: «Ma il suo sorriso resterà sempre»

Davide Bonesi
Mirabello, muore 11 anni dopo l’incidente: «Ma il suo sorriso resterà sempre»

Caterina Ruggeri è deceduta a 20 anni: aveva numerose passioni

14 agosto 2024
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Mirabello Era l’estate 2013 quando una persona sull’A1 vicino Parma pensò bene di fermare l’auto in mezzo alla strada di notte, veicolo poi centrato da quello su cui viaggiava la famiglia Ruggeri di Chiesanuova: papà Roberto, mamma Roberta Giorgi (titolare di farmacia a Mirabello) e le tre figlie Federica, Alessandra e Caterina. Proprio quest’ultima che aveva appena 9 anni riportò le conseguenze più gravi, finendo per trascorrere un anno al centro di riabilitazione di San Giorgio e poi altri dieci mesi in day hospital, prima di tornare a casa con gravi handicap ma forte e sempre con il sorriso, pronta a nuove avventure. Purtroppo, domenica è deceduta per un improvviso arresto cardiaco nella casa dei nonni a Canove, vicino Asiago, dov’era in vacanza. Una morte improvvisa, inaspettata, dolorosa, ma che non toglie ai famigliari la gioia di aver vissuto con l’amatissima figlia e sorella minore.  «È un onore e un orgoglio ricordarla - ci dice mamma Roberta -. Caterina nel 2013 si è salvata grazie al gruppo rianimazione di Parma, poi grazie allo staff di San Giorgio. Caterina è di tutti quelli che l’hanno aiutata a vivere questi 11 anni con il sorriso, sempre».

La tragedia

«Cate era in vacanza con mio marito a Canove, piccolo paese dove tutti la conoscono. Io lavoro in questo periodo e li raggiungo nel weekend. Domenica dopo pranzo ha salutato tutti ed è andata a riposare prima della lezione di cavallo, sua passione da ormai otto anni. Io, finita la partita della Nazionale di pallavolo femminile, ho detto che sarei andata ad Asiago per un giro, per poi raggiungere gli altri al centro ippico e stare insieme fino a cena, ma Cate non si è più svegliata. È arrivato anche il 118 ma era morta».

Vita piena

Ma i famigliari della 20enne sanno di aver avuto una seconda possibilità, seppure troppo breve. «Sono un po’ cinica nel dire che pure un disabile può fare tante belle cose, essere di esempio e di sprone per tutti, regalare sorrisi e vitalità per tutto. Dovremmo solo imparare da lei: in questi 11 anni è iniziato un nuovo percorso di vita, dava lei le direttive, spronava o rallentava, era rifiorita per quanto possibile, senza diversità e senza porsi limiti. È stato un percorso faticoso, doloroso e umiliante, il mondo non è pronto ad accogliere queste persone, lo dico con fermezza. Non servono leggi, solo amore e buon senso, in fondo tutti siamo limitati, ma se ognuno vede solo quello... Cerchiamo di spendere i talenti, lei ne aveva. Prima dell’incidente giocava a basket a Mirabello e faceva hip hop a Poggio Renatico. Proprio al centro di riabilitazione abbiamo fatto il più bel compleanno della sua vita, era il 12 febbraio del 2014 e per festeggiarla c’era tutta la sua classe delle elementari, la sua squadra di basket e il gruppo di hip hop guidato da Annalisa ha fatto uno spettacolo. Là è stata rimessa "in pista" e lei viveva con amore. Certo, ci sono stati giorni brutti, di angoscia, terrore, tragedia, non sapere dove sbattere la testa, ma anche giornate bellissime, 11 anni di concentrato di emozioni irripetibili in tutta una vita». In tanti stanno manifestando il proprio cordoglio ai familiari della 20enne. «Caterina ha lasciato solo sorrisi, sto sentendo testimonianze incredibili, tutte si collegano a questa cosa: lei sorrideva al mattino dicendo buongiorno e la sera quando dava la buonanotte. Avrebbe potuto mandare tutti a quel paese, invece dava la carica a tutti. E sfatiamo questo mito di mondo handicap, sono tutti belli i normodotati?».

Nella sua seconda vita Caterina ha fatto tante cose, partendo dagli studi: «Ha conseguito il diploma professionale in servizi commerciali con indirizzo turistico a Bondeno, poi altri due anni con attestato di maturità in un ambiente che l’ha accolta in modo meraviglioso e supportata, soprattutto in periodo Covid; per lei e per noi è stato un bel riconoscimento. Era molto attiva, faceva nuoto con il gruppo di canoa di Vigarano, collaborava con l’associazione Specchio e con Villa Imoletta, avrebbe dovuto suonare il 21 agosto ai Buskers con Musica Senza Confini (organizza corsi di musica per disabili a Ferrara, ndr) ed era entrata in contatto con i Rulli frulli di Finale Emilia, era volontaria al progetto "Rulli food" e la sera faceva accoglienza al ristorante. Avrebbe dovuto riprendere a settembre...». La famiglia non ha voluto epigrafi, troppa sofferenza a vederle. Il funerale è sabato alle 9.30 in chiesa a Mirabello.