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L’arresto

Ferrara, cento dosi di cocaina nel marsupio: pusher finisce in manette al Barco

Ferrara, cento dosi di cocaina nel marsupio: pusher finisce in manette al Barco

Operazione antidroga dei carabinieri. Per il 25enne il giudice ha disposto il divieto di dimora nel Comune di Ferrara

17 agosto 2024
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Ferrara Nel marsupio teneva 100 dosi di cocaina, pronte per essere vendute. Per questo, alla vista di una pattuglia dei carabinieri impegnata in un controllo, ha cambiato subito direzione. Ma questo non ha fatto altro che insospettire i militari che lo hanno fermato, perquisito e arrestato. A finire in manette, un venticinquenne nigeriano, per il quale ieri il giudice ha disposto il divieto di dimora nel Comune di Ferrara. Dopo la convalida dell’arresto, il giovane è stato rimesso in libertà.

Il 25enne si trovava in bicicletta, nel quartiere Barco, quando la vigilia di Ferragosto si è imbattuto nei carabinieri della sezione Radiomobile di Ferrara che stavano svolgendo un’attività di pattugliamento antidroga in tutte le zone della città. Il ragazzo aveva con sé una bella scorta di dosi di cocaina, contenute nel marsupio e stava pedalando per le vie semideserte per la giornata prefestiva con il suo carico di stupefacente destinato al mercato dello spaccio al minuto cittadino.

La sua presenza è stata notata dai militari e vedendo che il giovane, alla vista della pattuglia, stava cercando di svicolare, hanno deciso di fermarlo e identificarlo. Durante le operazioni il giovane ha tradito un certo nervosismo, circostanza che ha indotto i carabinieri a procedere a una perquisizione, trovando piena conferma dei loro sospetti. Il giovane aveva con sé 100 dosi di cocaina, suddivise in cinque involucri da 20 dosi ciascuna, per un totale di 56,3 grammi di sostanza.

Il ragazzo è stato arrestato per detenzione di stupefacente ai fini di spaccio, mentre la droga è stata sequestrata. Dopo aver trascorso il Ferragosto nelle camere di sicurezza della caserma, il 25enne è stato portato ieri in tribunale per l’udienza di convalida e la direttissima. Il suo legale ha chiesto i termini a difesa e dopo la convalida è stato rimesso in libertà in attesa del processo, con divieto di dimora a Ferrara.