Lidi, l’Odissea di un turista fra pos fuori uso e bancomat senza soldi
Il racconto: «I negozi chiedono contanti ma non si preleva»
Riceviamo il racconto dell’Odissea vissuta da Luca Cremonesi, collaboratore del quotidiano Gazzetta di Mantova, da anni proprietario di casa a Lido Scacchi. Il problema? Non è nuovo, prelevare denaro contante ai Lidi.
LidiProvate a restare senza soldi ai Lidi Ferraresi. Provate. Non perché derubati, ma semplicemente perché avete speso quello che avevate nel portafogli. E questo succede sapete perché? Perché in molte attività di questa zona turistica, e vale la pena sottolineare bene questi termini, cioè località turistica, i bancomat magicamente non funzionano. Pensare che, a esempio in montagna e nei rifugi, il bancomat funziona, come d’altronde sui voli aerei, o sui traghetti, oppure nei gazebo degli street food. Ovunque funziona il bancomat, tranne che ai Lidi. Quindi, non resta che saldare in contanti. Dunque, il portafogli si svuota.
A quel punto serve recarsi a uno sportello bancomat. Se avete la fortuna di essere in vacanza a Lido Estensi, oppure a Porto Garibaldi, tutto bene. Se siete a Pomposa, Scacchi e Nazioni, beh l’Odissea è solo al suo inizio. Aggiungete, poi, un giorno di pioggia, perché si sa, un’Odissea è tale se ci sono tutte le sfortune che si coordinano insieme. Pioggia e portafogli vuoto insomma. Così inizia il viaggio. Se volete vedere le code come nei Paesi comunisti della Cortina di ferro basta recarsi al bancomat di San Giuseppe, uno ovviamente, perché l’altro è quello delle Poste. Almeno 10 persone in attesa costante, per tutta la giornata. Resta l’ex Bennet, prima di arrivare a Comacchio che, come Itaca, è la meta tanto desiderato di questa Odissea. Sì, perché al centro commerciale Bennet, in un giorno di pioggia, serve arrivarci. La coda comincia sull’Acciaioli, sia in direzione Sacchi che Porto Garibaldi. Quando ci si riesce, la fortuna vuole che il bancomat sia vuoto. A quel punto non resta che mettersi per l’alto mare aperto, e sperare di arrivare a Comacchio. Dove tutti gli altri Ulisse sono già arrivati. Qui, ovviamente, è caccia al bancomat, con tanto di code - simili a San Giuseppe - e sportelli vuoti.
Non resta che ripagare e sperare che, per bere qualcosa si fresco al bar, o per pagare il biglietto al cinema, il bancomat, come per magia, torni a funzionare. Sono forse stati gli occhi della tigre, alla Balboa, con i quali si arriva in cassa, oppure la magia del 5G, sta di fatto che il Pos funziona, e così non solo si pagano i biglietti del cinema agli amici, nella speranza così di farsi dare i soldi, in contanti, da questi, ma si può anche bere un Montenegro con ghiaccio. "Non ha nel portafogli 3.50 euro in moneta? No, mi spiace! " e mentre si viene guardati come alieni, perché si pagano pochi spiccioli con il Pos, si pensa che sarà difficile farsi credere dalle persone quando questa storia verrà raccontata. Perché anche nella più sperduta isola greca, in mezzo al Mediterraneo, come i naufraghi di Salvatores, ogni paese, piccolo e arroccato, ha un suon bancomat funzionate. Qui no.