Tragedia a Pomposa, il testimone: «Un boato spaventoso, poi l’auto distrutta»
La Bmw aveva appena effettuato un sorpasso sulla Sp54
Pomposa «Ho sentito un boato spaventoso e mi sono precipitato fuori. In fondo alla curva ho visto un’automobile accartocciata, conficcata in mezzo alla scarpata. Sono corso e con me c’era anche un automobilista che ha detto di essere appena stato sorpassato da quella macchina. Lui ha chiamato subito il 118. Io mi sono avvicinato. Ho visto una signora cosciente, che cercava di aiutare due ragazze sedute sul sedile posteriore e ferite. Una di loro si lamentava, era dolorante. L’altra non era cosciente. Ho guardato bene, ma non ho visto nessuno alla guida». Sono le parole di Antonio Albanese, titolare del B&B Gli Aironi, situato a pochi metri di distanza dal luogo nel quale, ieri mattina, è avvenuta la tragica uscita di strada. Nello schianto è morto Giancarlo Baruffaldi, per tutti Gabi, aveva 49 anni. Gli interrogativi di Albanese da un anno alla guida della struttura ricettiva, immersa nella natura che circonda l’abbazia di Pomposa, sono gli stessi di tutti coloro che hanno visto, con i loro occhi, le condizioni dell’automobile finita giù nella scarpata, dopo una sbandata e diverse carambole in strada.
Una giovane vita spezzata, la figlia 14enne ricoverata al Bufalini di Cesena e due giovani donne, madre e figlia di 17 anni, meno gravi, ricoverate a Cona, la prima dimessa in serata. Questo è il tragico bilancio di un incidente, attorno al quale si concentreranno indagini e perizie, volte a stabilire non solo la velocità tenuta dalla Bmw, ma anche le condizioni del conducente. In assenza di segni di frenata (ma solo di sbandata), potrebbe esser intervenuto un malore o un errore umano a causare l’incidente? A questo e a molti altri interrogativi cercheranno di rispondere gli inquirenti. La strada provinciale 54, come sottolineato dallo stesso Albanese, è un rettilineo intervallato da poche, ma pericolose curve. Il limite di velocità è fissato a 70 chilometri orari, ma in alcuni punti si riduce a 50 chilometri orari. Lungo la strada sono dislocati anche segnali stradali relativi all’attraversamento di fauna selvatica. Sotto i riflettori sono proprio le curve della provinciale percorsa da tanti che, provenienti dal Basso Ferrarese e dal Rodigino, raggiungono il Lido Volano. Il precedente Il 13 ottobre di un anno fa un centauro 58enne di Fiesso Umbertiano, Franco Brancalion, perse la vita, dopo una violenta collisione tra la propria moto, una Ducati, e un autocarro del Cadf. Anche quel tremendo impatto, verificatosi a un chilometro di distanza dalla tragica uscita di strada di ieri, aveva interessato un tratto della strada provinciale 54, in prossimità di una curva. Un’altra insidia è rappresentata dai sorpassi azzardati, da parte di chi, forse non conoscendo a fondo la strada, si imbatte in una curva a gomito, subito dopo aver completato la manovra di sorpasso.