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Il caso

Prima il rumore e poi il crollo: a Comacchio il muro di una casa si sbriciola

Katia Romagnoli
Prima il rumore e poi il crollo: a Comacchio il muro di una casa si sbriciola

Tutti in strada, paura ma nessun ferito. La casa era disabitata

08 settembre 2024
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Comacchio Un rumore sordo e indistinto, in mezzo al ticchettìo incessante della pioggia e poi la chiamata al 115 e al 118, seguita con l’arrivo, in pochi minuti di due ambulanze e di una squadra dei vigili del Fuoco del distaccamento di Comacchio. È successo ieri pomeriggio, attorno alle 17.30, quando alcuni residenti in via Zappata, strada di collegamento tra la circonvallazione di via Spina ed il centro storico, dopo un rumore indefinito, si sono resi conto che era crollata la facciata, l’unica rimasta in piedi, di un vecchio edificio, demolito in passato. Un cumulo di pietre è lo spettacolo che si è presentato davanti ai primi che hanno aperto un vecchio portone di accesso ad un’area cortiliva interna. Dalla strada, ossia dalla via Buonafede, il crollo non risultava visibile. Mentre sotto la pioggia la calca dei curiosi cominciava a farsi una breccia sino al luogo del crollo, sul posto giungevano pure due pattuglie, rispettivamente della polizia locale e dei carabinieri della compagnia lagunare. Ancora è prematuro stabilire le cause del crollo che, tuttavia, non ha provocato danni a persone o a cose. La pioggia e l’ondata di maltempo potrebbe essere una concausa dell’episodio che ha provocato, tra i tanti accorsi, spavento ed apprensione.

La paura

Si paventava che qualcuno avesse potuto essere rimasto incastrato tra le macerie. Il dubbio è stato ben presto sgombrato e anche il sindaco Pierluigi Negri, accorso immediatamente sul posto, ha potuto riscontrare di persona che il crollo non aveva provocato, in alcun modo, gravi conseguenze. I vigili del fuoco, per precauzione, hanno perlustrato a lungo l’area interessata, non rilevando anomalìe o criticità di alcun genere. Secondo le informazioni raccolte, il vecchio muro collassato su se stesso in via Buonafede 6 costituiva la controparete di un edificio già demolito, del quale sono rimaste solo le pareti perimetrali. Si tratta dell’ex cinema Zannini e Vicentini, luogo e simbolo della cultura cinematografica di un’epoca ormai, purtroppo, remota. Fu realizzato, nel secolo scorso, all’interno di una chiesa sconsacrata, quella di San Nicolò, situata tra via Zappata e piazza XX Settembre, a pochi metri di distanza dalla concattedrale di San Cassiano. Come si è detto, il sindaco Pierluigi Negri, dopo esser stato informato dell’accaduto, si è recato di persona a verificare le conseguenze del crollo, riscontrando che non vi erano persone o animali coinvolti o feriti. Solo dall’esito dei sopralluoghi congiunti dei vigili del fuoco e dei tecnici comunali, si potrà capire, nei prossimi giorni, se vi siano problemi per l’abitazione confinante con la controparete crollata. L’attenzione mostrata tanto dai pompieri nell’immediatezza del crollo, va nella direzione della tutela dell’incolumità pubblica. Le macerie dovranno essere recuperate a cura del proprietario dell’area, il quale dovrà farsi carico del cosiddetto ripristino dei luoghi e di garantire la sicurezza. I periti effettueranno, invece, verifiche approfondite, volte a valutare l’effettiva agibilità della casa confinante con il muro.