Camatte, passeggia col cane e mette in fuga i ladri
Il furto sventato lunedì all’ora di pranzo: «Erano in tre, il quarto sull’auto»
Camatte Hanno tentato il furto in abitazione in pieno giorno, all’ora di pranzo, contando sul fatto che a quell’ora molta gente è al lavoro e in una frazione così piccola è difficile che qualcuno se ne possa accorgere. L’episodio che raccontiamo è avvenuto ieri all’ora di pranzo a Camatte, la più piccola frazione del comune di Copparo. Un colpo tentato da quattro persone, tre sono entrati in una proprietà privata, mentre il quarto li attendeva su un’auto di grossa cilindrata, pronto a scappare come è poi avvenuto. L’abitazione presa di mira si trova alla fine della frazione, direzione strada provinciale Copparo-Ro, senza case di fronte. I malviventi però non avevano fatto i conti con una donna residente a Camatte, la quale era a spasso col cane prima di andare al lavoro. La sua presenza ha fatto desistere i ladri, i quali scavalcata la recinzione sono saliti sull’auto e scappati, mentre la donna è corsa ad avvisare una vicina. E, come accade spesso anche in un paese piccolo come questo, la donna ha fatto alcuni audio poi condivisi ai compaesani attraverso Whatsapp, per metterli in allarme. Anche perché non è la prima volta che vengono viste automobili sospette in giro per l’abitato.
Il racconto
«Ho visto che saltavano la recinzione dell’abitazione che si trova alla fine di Camatte. Erano in tre e c’era una macchina grande bianca (forse una Mercedes?) che li aspettava. Io ero di corsa, non avevo portato con me il cellulare altrimenti avrei fatto una foto. Quando mi hanno visto sono scappati, l’auto ha fatto retromarcia e sono fuggiti via. Fanno queste cose a mezzogiorno, quando alcuni sono via per lavoro e altri pranzano ma come me hanno le cucine sul retro (ossia verso la campagna), così nessuno può vederli. Sono davvero dispiaciuta di non aver avuto con me il telefono (forse meglio così per la sua sicurezza; ndr). Erano in tre, alti, vestiti di nero, con maschera di cotone nera e cappellino nero, mentre quello alla guida che li aspettava avrà avuto circa 50 anni, una maglia bianca e cicciottello. È accaduto tutto in fretta, quando mi hanno visto l’auto ha fatto retromarcia, mentre io sono andata subito a chiedere aiuto». Come detto, non si tratta del primo episodio. Oltre alle segnalazioni di auto sospette in giro per il piccolo centro abitato, un paio di mesi fa alcuni malintenzionati erano entrati in un’abitazione sempre isolata di Camatte ma quella volta all’ingresso della frazione, arrivando da Saletta. «Dobbiamo fare qualcosa, perché siamo stati presi di mira, altre volte ho visto auto "strane" nel paese - dice ancora la donna -. Andiamo dai carabinieri a chiedere che facciano maggiori passaggi di controllo attorno all’ora di pranzo, perché non si possono correre dei rischi. Io avevo la mia bimba a casa o, magari, possono avvelenare i nostri cani per non farli abbaiare».