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Gavello, il figlio dell’operaio emigrato diventato imprenditore agricolo

Pietro Gavioli
Gavello, il figlio dell’operaio emigrato diventato imprenditore agricolo

L’incredibile avventura di Hicham, partito con soli 30mila euro da investire. «Oggi il fatturato è arrivato a cifre importanti». E i dipendenti sono saliti a 33

11 settembre 2024
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Gavello Il territorio di Gavello, notoriamente, è una delle zone di eccellenza per le produzioni di meloni che finiscono sulle tavole di tanti Paesi europei. Sembra che già lo scalco rinascimentale di casa d’Este, Cristoforo da Messisbugo, facesse uso di questo frutto, coltivato in alcuni orti di Ferrara e nella campagna intorno alla città per imbandire i memorabili banchetti descritti in vari documenti d’epoca: ma la produzione su larga scala nel comune di Bondeno, in particolare nei terreni del gavellese, è abbastanza recente. Inizia infatti solo dopo la Seconda Guerra Mondiale con piccole superfici di cocomeri, quando, curiosamente, i coltivatori della zona prendono l’abitudine di mettere qualche buca di melone per il consumo familiare e la vendita a intermediari. Questo dolce e fresco frutto, tipicamente estivo, inizia a prendere piede intorno la metà degli anni Sessanta nella zona che da Gavello si estende ai vicini territori vallivi del comune di Mirandola, in provincia di Modena. Un importante contributo alla sua diffusione viene dato dalla nascente cooperativa Aiproco di San Martino Spino, che sorta per la produzione di cocomeri, poco dopo passa ai meloni in coltura forzata, operando direttamente sulla commercializzazione. E grazie alla natura argillosa dei terreni locali che consente di ottenere un’ottima qualità del prodotto finale, il melone di Gavello nel corso dei decenni viene sempre più apprezzato e la sua diffusione è sempre più ampia. Però, come in altri comparti agricoli , è cronica la difficoltà a reperire manodopera sul posto per la raccolta e la lavorazione del prodotto, per cui ormai da anni il problema viene risolto, nei mesi in cui il consumo è maggiore, con l’immigrazione di braccianti stagionali. Lavoratori stranieri disposti a ricoprire quelle mansioni che altrimenti rimarrebbero scoperte per i noti motivi delle condizioni di lavoro e degli orari.

Dal Marocco

Ed è proprio in questo contesto che si inserisce la esemplare storia di un giovane marocchino giunto in Italia all’età di 10 anni e oggi titolare di una importante azienda agricola di Gavello. Benzaroual Hicham è nato il 10 marzo del 1990, soltanto pochi mesi dopo la sua nascita il padre da Agadir è già operativo nelle campagne di Calto (Ro) per i lavori agricoli stagionali, e così lo sarà fino a quando, una decina di anni dopo, prenderà la decisione di trasferirsi con la famiglia nell’Oltrepò rodigino, precisamente a Salara. Hicham diventa cittadino italiano nel 2015, frequenta le scuole medie a Castelmassa, poi l’istituto professionale a Badia Polesine, mentre d’estate lo attendono i lavori stagionali nelle campagne insieme a suo papà. È poco più di un ragazzo quando scoppia la “bolla finanziaria” del 2008, la quale tanti problemi ha creato in tutto il mondo, ma già ragiona sul fatto che investire in agricoltura è la cosa più saggia da fare: con alcuni esperti compagni di lavoro crea così una società agricola di servizi. Le cose vanno per il meglio, per cui nel 2013 allarga i propri orizzonti e insieme con un socio acquista un escavatore per costruire nuovi impianti di vigneti nel Grossetano, nel comune di Scansano. Ormai Hicham ha ali robuste per volare da solo. E nel 2017 fonda un’azienda individuale avvalendosi dei vecchi collaboratori. I suoi servigi per la produzione di meloni sono molto richiesti da importanti aziende agricole in varie province della Pianura Padana, come a esempio la “Don Camillo” di Brescello (RE) dell’imprenditore Ettore Cagna; ma è molto attivo anche in zone ad alta concentrazione di aziende vitivinicole in Emilia-Romagna e Toscana, in particolare nella potatura dei vitigni in vasti appezzamenti di terreno della provincia di Grosseto.

Ancora progressi

Nel 2019, intanto che dirige le operazioni dei suoi operai nei vari terreni principalmente nella zona di Sermide e della Bassa Modenese e Reggiana, allarga i suoi orizzonti diventando coltivatore diretto, prendendo in affitto mezzo ettaro di terreno da coltivare a zucca. Una cucurbitacea come il melone, ma molto meno impegnativa nella coltivazione e nella lavorazione. L’anno dopo a Gavello ne acquisisce altri cinque ettari sempre da coltivare a zucca. «L’anno seguente ho raddoppiato gli ettari da coltivare, senza per questo dover rinunciare ai lavori stagionali che i miei capisquadra Abdul e Ismail e i miei operai erano soliti svolgere», precisa il giovane imprenditore marocchino. Nel 2022 gli ettari coltivati raddoppiano arrivando a 20, ma non è ancora finita: «Quest’anno, nel 2024, siamo a un totale di 100 ettari, di cui la metà coltivati soprattutto a meloni, 10 ettari a zucche e un po’ di angurie. Il resto è a grano per la rotazione», precisa Hicham, che sta sperimentando in questa stagione anche la coltivazione della cipolla. E, nel frattempo, il 90% della sua produzione di meloni gli deriva dai terreni di Gavello e un altro 10% da quelli calabresi di Isola Capo Rizzuto, acquistati di recente.

Il mentore

Un percorso a ostacoli la carriera di Hicham, superati con impegno, applicazione e meritando la fiducia di chi nel mondo agricolo ci lavora da decenni. Come Walter Benvenuti, il proprietario di terreni e immobili di Gavello che fra il 2021 e il 2022, dopo una proficua collaborazione con Hicham durata anni, individua in lui e nei suoi collaboratori il gruppo a cui affidare le sorti della sua storica azienda agricola, fornendogli anche l’affiancamento tecnico per un anno. E va ricordato soprattutto Gianni Pinotti, l’80enne ex allevatore di vacche da latte, il quale tanto si è speso per trovargli i terreni da coltivare, facendo in un certo senso da garante sulla disponibilità e le capacità di “quel giovane giunto dal Marocco”. Un mentore esperto e rispettato che nel giovane Icham ha dimostrato di avere tanta fiducia. Adesso, l’Azienda agricola Benzaroual Hicham - nel cui logo è ben indicato “produzione meloni di alta qualità” - dimostra di avere solide basi a Gavello, con un futuro ancora da scrivere, ma con tante aspettative. «Abbiamo contatti con grosse aziende per la commercializzazione dei nostri prodotti agricoli, fra i quali in Veneto quello dove una mia cugina è imprenditrice». Al momento i dipendenti sono saliti a 33. «Io e i miei fidati collaboratori siamo partiti con trentamila euro – precisa Hicham –, in un decennio il fatturato ha raggiunto somme importanti. E ho ancora tanti progetti, che spero di realizzare nei prossimi anni». Insomma, una fiducia ben riposta in chi ha creduto in lui.