Ferrara, ritardi nelle visite sportive: le famiglie aspettano per settimane
Riparte l’attività ma non c’è posto. Il dottor Marco Cristofori guida l’eccellente Centro di medicina dello sport: «In meno di due mesi evadiamo le richieste, ma è meglio cautelarsi in estate»
Ferrara Per avere il certificato di idoneità sportiva da settembre a marzo, il periodo più intenso dell’anno per l’inizio delle attività legate allo sport, «i tempi di attesa sono meno di due mesi, mentre nel resto dell’anno non si supera il mese». A dirlo è il responsabile del Centro di medicina dello sport dell’Azienda Usl di Ferrara Marco Cristofori che aggiunge: «Tempi che sono al di sotto di quanto avviene negli altri centri presenti in Emilia-Romagna».
Perché la Medicina dello Sport, il primo centro di questo tipo nato in Italia, è un servizio sanitario territoriale che in Emilia-Romagna è organizzato a livello regionale, ovvero, tiene a puntualizzare Cristofori «agiamo come un sistema e quindi da noi accedono anche pazienti che arrivano da altri centri regionali».
Ferrara, inoltre, è anche un Centro di medicina dello sport di eccellenza perché in via Gustavo Bianchi, la sede della Medicina dello Sport di Ausl Ferrara, «si possono fare indagini cardio-diagnostiche», aggiunge ancora il numero uno della Medicina dello sport ferrarese che prosegue affermando: «Per questo motivo dunque siamo anche molto attrattivi».
Centro di 2° livello La Medicina dello sport di Ferrara è un centro in grado di fare esami più approfonditi, in caso emerga un bisogno di indagare meglio qualcosa, che è emerso dopo che il paziente si è sottoposto alla prima visita. E cioè «in questa struttura possiamo sottoporre, e in modo diretto senza passare per altri ambulatori Ausl, il paziente a esami di controllo più approfonditi». Semplificando: in via Guastavo Bianchi possono essere effettuati esami con l’ecocardiografo, il test di sforzo e anche l’Holter Ecg /24 ore. «Un servizio che è utile - evidenzia il responsabile della struttura - anche per fare prevenzione».
Cristofori infatti riferisce che il certificato di idoneità sportiva è una certificazione che non è richiesta negli altri Paesi «e per questo certe patologie dell’atleta non emergono subito come capita invece in Italia».
Minorenni e disabili
Alla Medicina dello sport ogni anni si effettuano 7500 visite e «l’80% di queste è rivolto a minorenni e disabili, come previsto dai Livelli essenziali di assistenza e disposti dalle normative del 2009», precisa Cristofori. Di solito chi ha bisogno di rivolgersi al Centro di medicina dello sport lo fa perché sono le società sportive a richiedere il certificato di idoneità. E il periodo della maggior richiesta della certificazione è proprio dopo la pausa estiva, quando riprendono i campionati e le attività.
Per tale ragione, e per fare in modo che i tempi di attesa non siano troppo dilatati, nel periodo dell’anno di maggiore necessità - un anno fa - Cristofori ha incontrato, di sera, tutte le società sportive del territorio cercando di rivolgere a loro un invito: «inviare gli atleti, almeno per le prima visita, e che hanno bisogno della idoneità, anche nei mesi estivi, affinché possano essere evitate le concentrazioni delle domande affinché si evitino tempi di attesa troppo lunghi per le prestazioni in autunno e inverno».
Per quanto riguarda le visite e le certificazioni di idoneità per i maggiorenni, invece, i controlli vengono solitamente effettuati in un periodo preciso dell’anno. E anche in questo contesto il suggerimento è sfruttare il periodo tra aprile e luglio «un momento dell’anno in cui c’è meno richiesta».
Il controllo
La visita di solito dura almeno 30 minuti, un tempo giusto per preservare la qualità dei controlli. Il dottor Cristofori tiene anche a precisare che «la nostra visita oltre che essere un controllo è finalizzata al rilascio di una certificazione, ovvero all’idoneità ad un’attività sportiva che dura 12 mesi e quindi i nostri medici hanno anche una grande responsabilità».
Pochi medici dello sport
I giovani medici «faticano ad intraprendere la scuola di specialità in questa disciplina per diverse ragioni», evidenzia Cristofori. La Medicina dello sport, infatti, risente, come in altre discipline, del problema della carenza, in generale, di medici, tanto che «su tre posti messi a disposizione a Ferrara per intraprendere la scuola di specialità uno è andato deserto», spiega il responsabile del centro. In cui attualmente operano sei professionisti (tre sono a Ferrara, uno a Cento e Bondeno, un altro a Copparo e poi a Portomaggiore e a Comacchio). Ai medici si devono aggiungere anche gli infermieri specializzati nel settore. C’è anche la nutrizionista perché alla Medicina dello sport si effettua anche il “Programma di attività motoria adattata per soggetti con cardiopatia cronica e dismetabolismi”. A tutto ciò si aggiunge il settore dedicato alla fisioterapia dello sport.
Il certificato di idoneità Per ottenerlo serve compilare un documento. Il modello da presentare al centro per la visita di idoneità deve essere scelto in base alle indicazioni della società sportiva e in base al tipo di paziente-atleta. Le visite di idoneità, inoltre, sono gratuite per i minorenni e atleti disabili di ogni età. Per i maggiorenni c’è invece da pagare un ticket che va da 45 e fino a un massimo di 60 euro, per chi ha più 40 anni. Alla visita si accede per appuntamento, che può essere preso ai Cup delle farmacie, presentando il modulo che si può scaricare direttamente dal sito di Azienda Usl, www.ausl.fe.it.
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