Lido Volano, l’Hotel 3 Vecchie da simbolo dell’estate al degrado
L’appello: «È pieno di ratti e rettili, urge una bonifica»
Lido Volano Anche l’insegna “H3V” è stata predata o magari è stata abbattuta da sferzanti raffiche di bora invernale, ma oggi dell’ex Hotel 3 Vecchie, per alcuni decenni, unica struttura alberghiera del Lido Volano, resta solo lo scheletro di un edificio abbandonato all’incuria e al degrado. Turisti e residenti tra le vie degli Aironi e Gabbiani fronteggiano da molti anni una serie di problematiche, a partire dalla sporcizia, dovuta non solo all’abbandono di rifiuti, ma anche alla presenza di colombi, piccioni e tortore, che si sono insediati stabilmente sul tetto e tra gli anfratti di finestre distrutte, nel tempo, dalle incursioni di vandali.
Il tempo che fu «Nei pressi ci sono diverse colonie feline – afferma Adriana Stabellini, proprietaria di un alloggio estivo in zona -, e quando fa caldo le cose si complicano per via degli odori sgradevoli emanati dall’urina dei gatti stessi, ma anche dei cani e dal cibo che resta esposto per molte ore, richiamando mosche e altri insetti. Ieri ho pure visto un gatto uscire dal cortile dell’ex albergo con in bocca un topo. Conviviamo da anni con il degrado che si affaccia subito dopo il nostro garage, ma la questione si sta aggravando e questo è un pericolo igienico-sanitario per tutti».
L’ex Hotel 3 Vecchie, sorto dapprima a ridosso della spiaggia, dove oggi si è insediato il B&B Il sole nel mare, all’inizio degli anni ’70 si era trasferito in via degli Aironi. Gestito da tre donne di Goro (parenti tra loro), era dotato di tre piani oltre all’ampio piano terra suddiviso in bar e reception e salone ristorante, all’interno del quale si tenevano pure ricevimenti, pranzi per matrimoni, comunioni e cresime e veglioni di capodanno.
Alla fine degli anni ’80 per l’unica struttura alberghiera del Lido Volano comincia una fase di declino inesorabile, generata da difficoltà economiche che portano l’hotel all’inevitabile chiusura. Ad un certo punto entra in gioco il tribunale fallimentare, ma la vendita di ciò che resta dell’immobile, con il suo ampio giardino, oggi avvolto da piante rampicanti, diventa una missione impossibile. «Dieci anni fa – prosegue Stabellini – si era diffusa la voce che l’hotel potesse diventare una casa protetta, poi si è parlato di albergo diffuso, ma ad oggi si registra solo un nulla di fatto. Se la vecchia proprietà è fallita, noi turisti e residenti non possiamo pagare le conseguenze del degrado. È necessario il taglio dell’erba con una disinfestazione contro topi e rettili, poi occorre murare gli ingressi perché ormai gli accessi sono liberi per chiunque, anche se da fuori sembra che all’interno sia stato portato via tutto, arredi, lampadari, rubinetti, sanitari».
Nato negli anni ’60 con il nome Lux, in origine, l’hotel era situato, come si è detto, in riva al mare, poi il grande salto con il trasferimento nell’area interna del Lido, in via degli Aironi, trasferimento sfociato con l’ampliamento della struttura alberghiera e con la sua irrimediabile chiusura, dopo tante stagioni estive vissute all’insegna dell’accoglienza. Saccheggi e devastazioni, ma anche presenza di inquilini abusivi nel corso del tempo hanno decretato l’inesorabile declino della struttura oggi non più recuperabile, ma destinata solo alla demolizione.
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