Infarto a Bando, l’infermiera: «Massaggio cardiaco negli spogliatoi»
L’allarme lanciato dal figlio, la donna: «Prontissimi e bravissimi i giocatori»
Bando “Mamma, corri al campo sportivo: un calciatore che si è sentito male””. Lei, Elisa Canazza, infermiera in servizio presso il reparto di cardiologia dell’ospedale Sant’Anna, era in auto, appena fuori lo stadio di Bando e stava rientrando a casa dopo aver assisto al match di Seconda Categoria. Al telefono, il figlio Riccardo, giocatore dell’Ostellatese. “La partita di calcio era finita e io stavo rincasando – spiega Elisa -, quando è arrivata la telefonata di mio figlio. Sono corsa immediatamente negli spogliatoi e ho visto questo signore sdraiato a terra e i ragazzi dell’Ostellatese che gli stavano praticando il massaggio cardiaco. Nel frattempo avevano anche già posizionato il defibrillatore automatico esterno (Dae). I compagni di squadra sono stati bravissimi e prontissimi. Quando sono arrivata – prosegue l’infermiera - li ho aiutati a recuperare il ritmo cardiaco; abbiamo prima praticato il massaggio e quando il ritmo del cuore del calciatore si è stabilizzato l’abbiamo messo in posizione di sicurezza”.
Da lì a poco è arrivata sul posto prima l’ambulanza e poi l’eliambulanza da Bologna, il cui personale sanitario a bordo ha proseguito le manovre e, una volta stabilizzato, ha trasportato il paziente all’ospedale di Cona dove è stato ricoverato.
“Una volta che il ragazzo è stato stabilizzato ed il tracciato era sufficientemente stabile – evidenza Elisa - sono rientrata a casa sapendo di ritrovarlo, la mattina successiva, qui nell'Unità Operativa dove lavoro”. “Ancora una volta – termina l’infermiera - volevo sottolineare la prontezza che hanno avuto i ragazzi dell’Ostellatese ad intervenire subito col massaggio cardiaco, perché sono stati in grado di riconoscere il problema e pronti ad applicare subito il Dae. Voglio fare veramente tanti complimenti a questi ragazzi perché è importante che dove si svolge un'attività sportiva, soprattutto agonistica, ci siano sempre la presenza di un Dae e di persone competenti che sappiano come intervenire”.
“Appena arrivato – spiega il prof. Gabriele Guardigli, Direttore dell’Unità Operativa di Cardiologia del S. Anna – il paziente è stato sottoposto ad angioplastica. Ora le sue condizioni di salute sono stabili. La prognosi rimane riservata”.