Ferrara, primi alberi abbattuti in via Fiume, il terzo a rischio
Iniziate le operazioni nell'area privata destinata a parcheggio. Protestano i residenti: «Intesa verbale non rispettata». L’assessore Balboni richiama l’accordo ma non ci sono divieti. Si annunciano querele
Ferrara Due dei tre alberi “contesi” già non ci sono più. Ieri mattina la ditta incaricata dal gruppo di proprietari di uno degli ex condomini Acer tra via Fiume, corso Isonzo e corso Piave, nel cui cortile ci sono due aree verdi che rischiano di trasformarsi in parcheggi, li hanno tagliati e trasformati in tronchetti, sotto la pioggia e tra le proteste del gruppo di residenti che si oppone a queste operazioni. Sono finite nel nulla quindi le rassicurazioni dell’Ufficio verde del Comune a proposito di una “moratoria” di dieci giorni per poter presentare una controperizia agronomica in grado di contestare le conclusioni di quella in mano ai proprietari dell’area, che attesta appunto la sussistenza delle «condizioni di stretta necessità per le quali si prevede l’abbattimento degli alberi analizzati in deroga a quanto disposto dal Regolamento del verde pubblico e privato del Comune». L’assessore Alessandro Balboni, dopo aver sentito gli uffici, ha confermato che «c’era un’intesa verbale che non è stata rispettata», mentre non c’erano gli estremi per un atto cogente da parte dell’Ufficio verde, cioè la sospensione dell’autorizzazione in attesa di una contro-perizia.
Verso le 10 c’è stato anche un momento di tensione, con uno degli inquilini anti-parcheggio che è venuto a contatto con un paio di proprietari: sono stati chiamati i carabinieri che hanno identificato tutti e attendono querele di parte. Controlli anche dall’Ispettorato del lavoro e Forestali.
Le operazioni di taglio sono andate avanti, sotto gli occhi tra gli altri di Sergio Golinelli (Sinistra), che aveva preso posizione sull’altra area alberata del cortile venduta da Acer a un privato, pure intenzionato a costruirci un parcheggio. Ed è su quest’ultima che si concentreranno a questo punto le attenzioni dei condomini anti-parcheggio, costituiti nel comitato “Per un giardino verde”, che invitano la cittadinanza «a venirci a trovare per poter dare a tutti la possibilità di prendere visione di come, dall’oggi al domani, aree e spazi verdi, alberi secolari e biodiversità, da un momento all’altro possano venire rasi al suolo per far spazio a ghiaia, cemento e “posti auto”. Siamo in una situazione di grave difficoltà e abbiamo il bisogno di supporto». E c’è ipotizza un vincolo delle Belle arti su parte del cortile.
In serata il bagolaro centenario era ancora in piedi, l’acero e l’ippocastano ridotto in tagli che da lontano (entrare nell’area privata non si può) non sembravano malridotti, «ma guardate queste foto ravvicinate, sono pieni di parassiti» dicevano i proprietari: la perizia li colloca «maggiormente» in classe D, da abbattere per l’incolumità pubblica.
Stefano Ciervo
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