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Lavoro, bagnini in servizio anche d’inverno: la rivolta dei balneari

Katia Romagnoli
Lavoro, bagnini in servizio anche d’inverno: la rivolta dei balneari

«I concessionari dovranno garantire il servizio di salvamento ogniqualvolta le strutture siano aperte al pubblico con finalità di balneazione», stabilisce l’ordinanza. I proprietari degli stabilimenti: «A queste condizioni nessuno terrà aperto»

21 settembre 2024
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Lidi di Comacchio Regna l’incertezza tra gli operatori balneari della costa dopo l’incontro convocato, ieri mattina in videoconferenza, dall’assessore regionale Andrea Corsini per esaminare le nuove norme sul servizio di salvataggio dettate dalla Capitaneria di porto di Ravenna. L’ordinanza, emanata il 5 settembre scorso dalla stessa Capitaneria, è inequivocabile nel suo dispositivo che in parte va ad emendare in modo radicale l’ordinanza in vigore dall’inizio della stagione balneare. «A prescindere dai periodi temporali – si legge nell’ordinanza –, i concessionari dovranno garantire il servizio di salvamento ogniqualvolta le strutture siano aperte al pubblico, con finalità di balneazione».

Per Luca Callegarini, presidente della cooperativa degli stabilimenti balneari del Lido di Volano, nonché funzionario provinciale di Confesercenti, «occorre fissare dei parametri per poter interpretare correttamente le nuove norme. Prima della riunione di oggi la Regione aveva incontrato la Capitaneria di Porto, la quale aveva richiesto il DVR, di cui tutte le aziende sono in possesso, ma la richiesta è stata estesa anche ai dipendenti. Impostata così, la richiesta è di difficile attuazione». In attesa di un nuovo incontro che la Regione convocherà sia in presenza della Capitaneria di Porto di Ravenna che in presenza delle cooperative degli stabilimenti balneari, tutti auspicano in una svolta, «altrimenti si rischia – chiude Callegarini – di avere la spiaggia senza servizi fino a fine maggio».

Anche Gianfranco Vitali, presidente di Ascom Comacchio, titolare dell’Holiday Village Florenz di Lido Scacchi e coordinatore della cabina di regia della Destinazione Turistica Romagna, esterna le perplessità, dato che «a queste condizioni nessuno terrà aperti gli stabilimenti balneari. Speriamo che nel prossimo incontro si possa trovare la quadra. La Capitaneria ha eseguito disposizioni arrivate da Roma, ma chi avrebbe intenzione di fare destagionalizzazione, tenendo aperto ad ottobre, rinuncerà perché di fatto dovrebbe garantire il servizio di salvataggio. Un bagnino costa più di mille euro alla settimana, ma chi va a fare il bagno – si chiede e rilancia il quesito Vitali – d’inverno?».

Parla di «normativa assolutamente da chiarire» anche Nicola Bocchimpani, presidente di Asbalneari, cooperativa che unisce gli stabilimenti balneari dei lidi Scacchi, Pomposa e Nazioni, perché «dopo il nulla di fatto di oggi, da lunedì 23 settembre il 95% degli stabilimenti balneari chiuderà». A perorare la causa dei bagni in possesso di licenze annuali collegate alla ristorazione, interviene Gianni Nonnato, titolare dello Chalet del Mare e presidente del Nuovo consorzio del Lido Nazioni. «Io sono tra gli imprenditori balneari con brevetto di salvataggio, che hanno indossato la divisa da bagnino e con il moscone entrano in acqua per garantire la sicurezza dei bagnanti, applicando alla lettera le nuove norme emanate dalla Capitaneria. Questa novità ha stravolto, a fine stagione, l’ordinanza in vigore dall’inizio della primavera. In teoria dovremmo garantire il salvataggio sempre, anche in inverno, ogni volta che il bagno è aperto. Non si è mai visto nella storia». Nonnato invoca un confronto con la Capitaneria di Porto di Ravenna, in presenza degli organi di stampa.