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L’esposizione

Cento, “Guercino, un nuovo sguardo”: la mostra nella Chiesa di San Lorenzo

Cento, “Guercino, un nuovo sguardo”: la mostra nella Chiesa di San Lorenzo

Da oggi al 31 dicembre 2025 apertura al pubblico. Venti grandi opere in parete del Maestro del Barocco con inedite pale d’altare

21 settembre 2024
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Da oggi al 31 dicembre 2025 a Cento sarà visitabile “Guercino, un nuovo sguardo” mostra presentata ieri mattina alla presenza di Mauro Felicori, assessore alla Cultura dell’Emilia Romagna. Il poeta tedesco Goethe, nel suo resoconto della sosta a Cento, scrisse “Ovunque si respira Guercino”. Da questa notazione due anni fa è stata avviata dalla Regione un’iniziativa di scoperta e valorizzazione di tutti quei luoghi emiliano-romagnoli che conservano le opere del Maestro del Barocco. Un’intensa attività di ricerca e promozione che ha portato anche alla nuova mostra allestita negli spazi della chiesa di San Lorenzo, con il titolo “Guercino, un nuovo sguardo. Opere provenienti da Forlì e da altri luoghi nascosti”.

In parete Venti grandi opere, la maggior parte inedite pale d’altare, a firma di Guercino e dei suoi allievi, che fino a oggi erano nascoste all’occhio del pubblico perché custodite in sedi non visitabili. Un percorso tra i capolavori del Guercino e della sua scuola provenienti da vari luoghi chiusi: chiese ancora inagibili a causa del sisma del 2012 e musei in corso di ristrutturazione, che hanno affidato alla città natale dell’artista questi capolavori “invisibili”. Partendo dalla generosità del Comune di Forlì, che ha messo a disposizione cinque grandi opere provenienti dal Palazzo del Merenda chiuso per ristrutturazione. Sono due le grandi pale che lo stesso Guercino inviò alla città: l’“Annunciazione” (1648) e “San Giovanni Battista” (1653-1655).

Ad esse si affiancano “Madonna del Rosario con i santi Domenico e Caterina” del nipote di Guercino Benedetto Gennari e, destinate sempre a chiese forlivesi, la pala con i “Santi Anna e Gioacchino inginocchiati di fronte all’Eterno” di Cristoforo Serra. Accanto lo “Sposalizio mistico di santa Caterina d’Alessandria”, opera di Giuseppe Maria Galeppini. L’ambiente in cui si è formato il pittore è testimoniato dalla pala “San Lorenzo e san Pancrazio” (1610) di Carlo Bononi, proveniente dalla chiesa di San Lorenzo di Casumaro, e dalle lunette del rarissimo Giovanni Battista Gennari, uno dei capostipiti della famiglia che accompagnò l’attività del maestro. Dalla chiesa del Rosario provengono cinque grandi tele di Guercino. Databili 1644-45 sono in mostra: la Crocefissione e i tre dipinti della volta raffiguranti “Il Padre Eterno Benedicente”, “San Francesco”, “San Giovanni Battista”.

Inoltre, del 1622 la tela del Guercino “L’Assunta” con il suo illusionistico scorcio dal sotto in su. Altre opere – di Matteo Loves, Benedetto Zalone, Benedetto Gennari e Giovan Battista Gennari -, infine, provengono dalla chiesa di San Pietro di Cento, da quella di San Biagio (sempre a Cento) e da una collezione privata di Modena. Inaugurazione oggi alle 11, per tutta la giornata l’ingresso alla mostra e alla Civica Pinacoteca è gratuito.