Ferrara, nelle strutture sanitarie una violenza ogni due giorni
Dai dati del 2023 emerge una situazione critica. Il Pronto soccorso è tra i servizi più colpiti e il 65% delle aggressioni è sulle donne
Ferrara L’estintore lanciato contro la porta del Reparto psichiatrico. I frammenti di vetro sul pavimento e le parti danneggiate dell’infisso sono stati rimossi subito, ma in ospedale e nelle altre strutture sanitarie del territorio quell’immagine ha suscitato ulteriori preoccupazioni. Ulteriori perché Ferrara non è un paradiso, come confermano i dati sulle violenze contro i sanitari, e anche perché il fenomeno sembra in crescita un po’ in tutto il Paese e non solo effetto dell’attenzione focalizzata in queste settimane su alcuni e specifici episodi avvenuti sul territorio nazionale. Asl e Sant’Anna hanno individuato da tempo una vulnerabilità locale su questo fronte e ha predisposto un piano di intervento «in collaborazione con gli altri enti preposti e con la supervisione della prefettura di Ferrara», scrivono le aziende.
I numeri Il presupposto di questa scelta sono i dati sulla frequenza e la distribuzione degli episodi accaduti nel Ferrarese nel 2023: 142 in totale – ricorda l’Asl – 86 dei quali avvenuti nelle strutture dell’azienda territoriale e 56 negli spazi dell’azienda ospedaliero universitaria Sant’Anna. In pratica uno ogni 2 giorni e mezzo. Di questi, sono stati 122 i casi che hanno riguardato personale infermieristico, 15 i medici, il resto altri operatori; 12 inoltre – sempre nel 2023 – sono state le aggressioni fisiche, altre 40 sono state “miste”, sia fisiche sia verbali, «con anche danneggiamenti a cose (nessuna con esito “severo”)». Uno scenario quest’ultimo - il danno materiale – che, senza coinvolgimento di persone, si è ripetuto domenica pomeriggio con il lancio della bombola dell’estintore contro la porta di accesso al Servizio psichiatrico, in ospedale. La tendenza fotografata dalle statistiche di Asl e Sant’Anna sembra confermare una crescita nel tempo: gli episodi aggressivi sono stati 98 nel 2019 e 72 nel 2022. «L’aumento più spiccato è nelle aggressioni verbali (127 nel 2023, scrive l’Asl), questo dimostra anche una maggiore sensibilità e attitudine a denunciare da parte degli operatori, grazie alla sensibilizzazione messa in atto dalla direzione». Come spesso succede per le aggressioni, nelle diverse tipologie, la quota più rilevante avviene a carico delle donne, il 65%, secondo i dati raccolti nel 2023.
I servizi più colpiti Probabilmente la statistica non si differenzia tanto fra gli ospedali: il servizio più coinvolto è il Pronto soccorso, poi, come è avvenuto domenica scorsa, il Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura (Spdc), le Medicine interne, le strutture ambulatoriali in particolare legate a Serd e Salute mentale.
I fattori di rischio Sono molteplici secondo l’analisi che ne fanno le aziende sanitarie. Un fattore importante è l’aumento di pazienti con disturbi psichiatrici e comportamentali; ma incide anche l’uso di droghe e alcol, abusi che trasformano i pazienti in aggressori. E non mancano i fattori che possono agevolare le condotte aggressive, come «la scarsa illuminazione dei luoghi, gli accessi non regolamentati, le lunghe attese e il limitato numero di operatori presenti, come la limitata preparazione a riconoscere i comportamenti aggressivi».
Le azioni preventive Nel piano interaziendale messo a punto per tutelare gli operatori sanitari nelle sedi di lavoro l’attenzione è rivolta anche agli atti che possono far emergere sempre più il fenomeno, come sensibilizzare il personale a denunciare gli episodi accaduti; la raccolta e approfondita analisi delle segnalazioni – scrive l’Asl – e la mappature delle aree a rischio (dagli ospedali alle Case di comunità e alle altre strutture territoriali, compresi i Cau). Per gli operatori sanitari il piano garantisce supporto psicologico, come la formazione specifica per facilitare il «riconoscimento dei segnali di aggressività» e l’adozione di «tecniche di de-escalation». Sull’intranet aziendale sono disponibili «i moduli per la denuncia, anche in anonimato, di qualsiasi episodio non corretto».