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L’episodio

Comacchio, disabile lasciato alla fermata: il bus di linea non aveva la pedana

Katia Romagnoli
Comacchio, disabile lasciato alla fermata: il bus di linea non aveva la pedana

La denuncia: «Avevo prenotato da una settimana»

28 settembre 2024
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Comacchio Bus di linea si ferma, ma riparte dopo aver lasciato a piedi passeggero, che da una settimana aveva prenotato il servizio di trasporto con mezzo dotato di pedana per disabili. È successo venerdì, a Comacchio, quando Luca Buzzi, giovane da anni impegnato tra battaglie civili e progetti tesi all’abbattimento delle barriere architettoniche, non ha potuto salire sul pullman diretto a Ferrara, nonostante, il 26 settembre, dopo la prenotazione telefonica effettuata lunedì 23/09, avesse ricevuto conferma e rassicurazioni sulla disponibilità del mezzo di linea con pedana. «È un fatto di una gravità assoluta – esclama Luca Buzzi-; non è possibile che nel 2024 un passeggero che ha il diritto di spostarsi come tutti gli altri, venga lasciato a piedi, nonostante la prenotazione del servizio con pedana e nonostante la conferma ottenuta dopo una seconda telefonata. È un’umiliazione gratuita, inaccettabile, se si considera pure che mi ero organizzato per trascorrere una giornata a Ferrara con un’amica, che era con me e con la quale avevo prenotato e già pagato i biglietti, per visitare le mostre in Castello e a Palazzo Schifanoia». L’amarezza è tanta per un corto circuito nella comunicazione di Tper , situazione che ha determinato imbarazzo e disagi anche per l’autista del pullman e per gli altri passeggeri a bordo. L’autista, infatti, è sceso, ma si è limitato a spiegare al giovane comacchiese sulla carrozzina e alla sua amica, che non c’era modo di salire: manca la pedana! Dopo qualche momento concitato, tra lo sgomento e la rabbia, a Buzzi non resta che constatare che il bus è ripartito, lasciandolo a terra.

Sconcerto

Senza perdersi d’animo, il giovane chiama la sede locale di Tper che, in pochi minuti mette a disposizione un mezzo taxibus, per assicurare il servizio non erogato dal bus di linea. «Io e la mia amica siamo così riusciti ad arrivare a Ferrara alle 10 e abbiamo potuto vedere entrambe le mostre già prenotate con visita guidata. Continuo a chiedermi però, come mai sia successo un fatto così grave, dato che la prenotazione è obbligatoria entro le 48 ore precedenti il viaggio e io avevo provveduto con una settimana di anticipo, effettuando una seconda telefonata il 26 settembre per la conferma ulteriore. Il logo del disabile sul pullman era pure presente! Sto parlando di servizio pubblico, non può un disabile limitare gli spostamenti o non viaggiare perché manca un servizio pubblico. È un suo diritto, perché è un passeggero come gli altri».

Il reclamo via Pec all’azienda è già partito, ma il giovane comacchiese non ha intenzione di fermarsi, perché intende portare il caso all’attenzione di cittadini e mass media. Fortunatamente il viaggio di rientro da Ferrara a Comacchio, con partenza alle 17.55 da Corso Giovecca, è filato liscio: il bus di linea era regolarmente dotato di pedana. «Quello che ho subito è un atto discriminatorio che avrebbe potuto succedere a qualsiasi disabile, ma io non resto in silenzio, la mia battaglia è la lotta per i diritti di tutti. Il denaro pubblico – conclude Luca Buzzi – deve essere investito bene. Aggiungo che per raggiungere Ferrara con mezzo sostitutivo, ho dovuto mobilitarmi io, altrimenti io e la mia amica saremmo rimasti alla fermata...».