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La riapertura

Il Duomo di Ferrara torna a stupire. Smontate tutte le impalcature interne

Il Duomo di Ferrara torna a stupire. Smontate tutte le impalcature interne

Da oggi fedeli e turisti potranno “immergersi” appieno dentro la Cattedrale

27 settembre 2024
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Ferrara Il Duomo di Ferrara è ora interamente accessibile. Da oggi fedeli e turisti troveranno finalmente la Cattedrale libera da quelle gigantesche impalcature che ne limitavano, in maniera anche invasiva, la visuale e il passaggio. È giunto infatti al termine il lungo e paziente lavoro di restauro interno, che ha tenuto impegnati per anni i bravissimi tecnici e le maestranze della “Leonardo Costruzioni”. Con un imponente intervento di consolidamento e recupero hanno messo in sicurezza la Cattedrale pesantemente ferita e al tempo stesso hanno fatto emergere particolari architettonici originali dell’antico tempio costruito nel 1135. Il motivo del complesso restauro viene a seguito delle verifiche sui danni post terremoto del 2012, nella Cattedrale sono emerse infatti importanti criticità negli 8 pilastri principali, che ne hanno ridotto la capacità portante sotto i livelli minimi imposti dalle norme, anche per effetto del loro stesso peso e di quello della navata sovrastante.
 

Il progetto di adeguamento della Cattedrale in stile barocco nel Settecento, ha portato all’inserimento di quella originaria medioevale a cinque navate in una basilica a tre navate, con i nuovi pilastri che hanno incluso al loro interno quelli più antichi. Una scelta architettonica che fin dalla sua realizzazione ha manifestato criticità strutturali evidenti. Il Duomo è stato chiuso per 5 anni dal 4 marzo 2019 al 23 marzo 2024 – ed era stato riaperto in primavera, nonostante la presenza del cantiere e l’inaccessibilità della navata sinistra. Per la verità il Duomo era stato parzialmente aperto, ma non al culto, per un anno, dall’ottobre 2022 all’ottobre 2023, con l’allestimento della mostra “Il cantiere della Cattedrale”, che ha avuto tantissimo successo con oltre 72mila visitatori, tanto per fare un confronto, qualcosina di più della mostra del Rinascimento ai Diamanti esposta a inizio 2023.

Facciata e protiro

Più complesso il lavoro per sistemare la facciata del Duomo e in particolare la parte centrale dove è collocato lo stupendo protiro. Statue e marmi sono in parte compromessi ed è già stato finanziato un progetto per la riqualificazione e messa in sicurezza della parte più lesionata. Si tratta di materiali che non solo hanno subito nel corso di quasi novecento anni almeno un paio di terremoti, l’ultimo dei quali 12 anni fa, ma anche l’inquinamento atmosferico e le vibrazioni provocate dal passaggio di autobus e mezzi pesanti ha contribuito ad accentuarne il degrado. Proprio in questi giorni è in corso un’opera di sanificazione e pulizia del protiro eseguita dai tecnici di Exera con la sistemazione anche di apposite reti a prova di piccione, in maniera propedeutica in modo da poter iniziare il cantiere nelle migliori condizioni possibili.
Il cantiere del Campanile è partito. Ma i lavori al Duomo ferito esternamente non sono affatto ultimati. È già in corso la costruzione del cantiere per il restauro del campanile realizzato nel Quattrocento. Quei 45 metri di torre campanaria, rimasti una delle più belle incompiute del Rinascimento, necessitano infatti di un intervento di consolidamento per evitare anche la caduta di frammenti. Tolta la mantovana che negli ultimi anni ha protetto la parte sottostante da eventuali cedimenti, si stanno già alzando le impalcature per il consentire l’opera di consolidamento del campanile. Il campanile di Ferrara ha una storia particolare, con vicissitudini per la sua realizzazione, e nasconde anche una sorta di spy-story perché c’è qualcuno che mette in dubbio l’attribuzione comune che vuole sia nato da un progetto realizzato dell’architetto Leon Battista Alberti. Nel 1790 si arrivò a lanciare un concorso di idee per completare la sommità del campanile. Ma non si trovarono i fondi ed è rimasta anche ai giorni nostri questa incompiuta, che ora ha bisogno di un consolidamento nelle parti lesionate e più a rischio. l

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