La Nuova Ferrara

Ferrara Un litigio avvenuto su un treno davanti ai passeggeri e la condotta, subito segnalata, ha innescato l’intervento della Polizia di Stato. A confermare il fatto che non si è trattato di un semplice diverbio c’è stato l’arresto del 20enne, disposto per atti persecutori a carico della sua fidanzata e per resistenza a pubblico ufficiale.

Il convoglio era partito da Ferrara ed era diretto alla stazione di Ravenna. Il fatto è avvenuto nella serata di lunedì, quando un dipendente delle Ferrovie di Stato ha segnalato agli agenti la violenta lite in corso tra due giovani.

All’arrivo nella stazione dove attendeva la Polizia la ragazza, una 18enne, mostrava evidenti segni di violenza sul corpo, con il volto ricoperto di sangue e con lividi vistosi sul naso, sulle braccia e sul collo. La giovane è stata trasportata in ospedale dal personale sanitario e ha confermato che il fidanzato l’avrebbe colpita con diversi pugni al volto e qualche calcio sulle gambe e sul corpo. Un contrasto sfociato nelle percosse, molto oltre la linea delle condizioni previste per l’arresto. Ma, al di là del singolo caso, secondo quanto ricostruito dai primi accertamenti, l’episodio di lunedì sarebbe l’ultimo di una lunga serie di condotte violente e persecutorie attuate a danno della 18enne.

Il fidanzato è stato portato negli uffici della questura della città romagnola dove ha opposto una violenta resistenza anche nei confronti degli agenti intervenuti, spiega la Polizia, colpendoli con dei calci (motivo per cui gli è stato contestato anche il reato di violenza e resistenza a pubblico ufficiale) e dopo essere stato arrestato è stato messo a disposizione dell’autorità giudiziaria. Il personale della Divisione anticrimine - informa la Polizia di Stato – ha anche avviato un’immediata istruttoria finalizzata all’applicazione di una misura di prevenzione personale. l

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