Gravi violenze sessuali sui bimbi. Sei anni al volontario dell’asilo
Risarcimento da 10mila euro alle famiglie. Ma spuntano altre due denunce
Valli e Delizie È stato condannato a sei anni di reclusione il giovane accusato di reati sessuali gravissimi nei confronti di quattro bambini. I piccoli, che hanno tra i due e i quattro anni, frequentavano l’asilo parrocchiale dove il ragazzo stava svolgendo il Servizio civile volontario. Il processo, fissato inizialmente per il 10 di ottobre, è stato anticipato a ieri e il gup di Bologna Roberta Malavasi ha condannato il 22enne accogliendo le richieste del pubblico ministero Giampiero Nascimbeni a 6 anni di reclusione. In contemporanea c’è stata la condanna al risarcimento delle parti civili rimessa al giudice civile, ma con provvisionale immediatamente esecutiva di 10mila euro per due famiglie e 5mila euro per un’altra. Non ha riconosciuto alcuna somma provvisionale per la scuola, che pure si era costituita parte civile.
Sul punto, l’avvocata Stefania Mannini, che assiste alcune delle vittime, commentando la sentenza sottolinea, come già fatto in passato, che «restano dei punti da chiarire per quanto riguarda la scuola, ad esempio il fatto che l’imputato venisse lasciato solo con i bambini anche se non avrebbe potuto starci, dal momento che stava svolgendo il servizio civile». Inoltre, la legale si dice «perplessa» per il fatto che, almeno finora, «non siano stati fatti approfondimenti per chiarire se l’imputato, che era in possesso di un’ingente quantità di materiale pedopornografico, facesse parte di una rete più ampia», anche se, ricorda, «c’è un altro filone di questa inchiesta ancora in corso». Le motivazioni della sentenza verranno depositate nel giro di 30 giorni.
La vicenda Atti sessuali gravissimi su bambini dai tre ai cinque anni. Messo davanti ai video e alle foto l’educatore di 22 anni che svolgeva servizio civile in un asilo dell’Unione Valli e Delizie a giugno è crollato ed ha confessato. Il giudice Domenico Truppa del Tribunale di Bologna, letti gli atti ed esaminata la richiesta di giudizio immediato presentata dal pubblico ministero il 6 giugno lo aveva disposto. «In relazioni agli atti indicati - si legge nel decreto -, appare evidente la prova dei fatti contestati, il che rende superfluo lo svolgimento dell’udienza preliminare».
Le indagini di polizia giudiziaria, le videoriprese, i verbali di perquisizioni e sequestro, le consulenze tecniche ma soprattutto l’interrogatorio del 22enne sia davanti all’autorità giudiziaria di Ferrara che a quella di Bologna hanno portato a saltare la fase dell’udienza preliminare rispondendo all’esigenza di accelerare i tempi vista l’evidente fondatezza dell’accusa. Il 22enne è stato accusato di violenza sessuale (art 609 bis) “avendo l’educatore abusato delle condizioni di inferiorità fisica e psichica delle vittime” ed era stato tenuto naturalmente in considerazione anche il ruolo che il 22enne aveva all’interno della scuola. L’educatore era stato chiamato a rispondere anche di detenzione e accesso a materiale pornografico realizzato utilizzando minori. Il ragazzo ha agito all’interno dell’asilo, i genitori dei bambini si sono accorti dei cambiamenti dei loro figli e hanno denunciato i fatti nell’autunno scorso. Oltre ai quattro bambini che hanno fatto subito denuncia, nei mesi scorsi altre due famiglie si sono fatte avanti e si procederà con incidente probatorio, quindi le prove saranno verbalizzate e trasmesse al pubblico ministero che deciderà se procedere o meno. l
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