Bondeno piange Rix, fondò il Bundan Celtic Festival
Profondo dolore e incredulità per la morte di Fabrizio Pirani. «Che la terra ti sia lieve»
Bondeno Grande dolore e tanta incredulità a Bondeno che piange Fabrizio Pirani, il primo presidente dell’associazione culturale Teuta Lingones, in pratica “Il Cinghiale Bianco”. Amico di vecchia data del sindaco di Ferrara ed ex di Bondeno, Alan Fabbri, che si è da subito stretto alla famiglia, Pirani era stato protagonista all’inizio degli anni 2000 di quel progetto che porterà in seguito al Bundan Celtic Festival, con la sua parata di figuranti e le migliaia di turisti che annualmente invadono pacificamente la golena della Rocca di Stellata.
I MESSAGGI
Fabrizio Pirani era un meticoloso appassionato di storia, per lui rievocazione significava in fondo riscoprire con passione i personaggi della storia. Il suo contributo per la nascita del Bundan è stata decisiva, ed in queste ore sono decine gli amici e appassionati come lui che stanno lasciando messaggi di cordoglio. Pirani era originario di Ponte Rodoni: una piccola frazione bondenese dove tutti si conoscono e che si ritrova nel volontariato. Quello stesso mondo dell’associazionismo che ora piange l’amico di tante imprese. «Stringiamoci in un abbraccio collettivo che giunga fino al nostro fratello Cinghiale che oggi ha lasciato questa terra – scrive l’organizzazione del Bundan Celtic Festival nelle sue pagine social –. Che la terra ti sia lieve, innalziamo i corni e brindiamo perché il tuo sia un buon viaggio. Non ti dimenticheremo mai». «Sei e sarai sempre il mio Fratellone e il mio Rix! A pos quel che a voi! Buon viaggio Bicio!», questo il ricordo sui social molto affettuoso di Alan Fabbri, che ieri ha voluto stringersi alla famiglia di Pirani in questo momento di grande dolore. Intenso anche quello del bondenese Andrea Moretti, presidente di Ferrara Fiere: «Inaspettatamente mi ritrovo, assieme a un sacco di altre persone, a salutare un amico caro».
IL RICORDO
Poi il racconto della figura di Pirani: «Fabrizio, Bicio, il Cinghio o Adgennorix, dipende da quale contesto lo si guarda, è stato un sacco di cose assieme. Un padre di famiglia premuroso, amorevole e straordinario, che ha allevato Manuel trasmettendogli quelle passioni che fanno diventare bella la vita – prosegue Moretti –. Un amico sincero e spontaneo, uno di quelli con cui si passa il tempo in maniera piacevole e mai banale, che non ha mai avuto paura di cavalcare i suoi difetti caratteriali e di farli accettare come parte del suo essere, capace di cogliere il sentimento di profonda amicizia che ogni tanto si ha la fortuna di vivere con qualcuno». E ancora: «Oltre 25 anni fa fu uno dei primi a mettersi in gioco ed ha continuato a giocare fino all’ultimo. Con lui e con i ragazzi e le ragazze che hanno fatto parte del suo gruppo storico, abbiamo condiviso anni di rievocazioni, di eventi in tanti luoghi, di mille situazioni diverse, tutte scolpite nella parte bella della memoria».