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La sentenza

Bosco Mesola, tentò di uccidere l’amico: assolto per incapacità

Daniele Oppo
Bosco Mesola, tentò di uccidere l’amico: assolto per incapacità

Nel 2023 colpì l’amico con un dardo di balestra e con un machete. Secondo la giustizia non era in grado di intendere e di volere

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Bosco Mesola Assolto perché incapace di intendere e di volere al momento del fatto, ma considerato socialmente pericoloso e per questo dovrà rimanere per cinque anni in regime di libertà vigilata. Si conclude così il procedimento a carico di Giacomo Bovolenta, il giovane che nel marzo del 2023, in un’abitazione di via Sacche, a Mesola, aveva tentato di uccidere l’amico Davide Menegatti, scagliando contro di lui un dardo di balestra che lo colpì al collo e poi colpendolo due volte con un machete a una spalla e alla schiena.
La sentenza del giudice dell’udienza preliminare Danilo Russo è arrivata nel pomeriggio di lunedì 14 ottobre e deriva dai risultati della perizia sollecitata dalla difesa (avvocati Pasquale Longobucco e Alessandra Palma) e affidata alla psichiatra forense Giuseppina Melloni che aveva giudicato Bovolenta, 28 anni, incapace al momento dei fatti per via dell’abuso cronico di alcolici e stupefacenti che aveva generato un disturbo delirante. In quel frangente era convinto che l’amico volesse ucciderlo. La vicenda si lega a un probabile scambio di droga: 1,3 chilogrammi di marijuana e circa 8 etti di hashish, trovati in casa di Bovolenta che comunque ne ha sempre disconosciuto la proprietà. Menegatti, parte civile assistito dall’avvocato Gian Luigi Pieraccini, riuscì miracolosamente a salvarsi e a scappare a piedi, venendo soccorso da dei passanti che chiamarono il 112.