Ferrara, situazione traffico: dalla periferia al centro si arriva prima a piedi che in auto
Delicatissimo lo stato della viabilità su alcuni assi cruciali come via Bologna e corso Porta Mare, ma ci sono anche buone notizie, vedi le rotonde provvisorie che hanno fluidificato il passaggio delle vetture. Alcune soluzioni invece, come i parcheggi scambiatori, restano solo buoni propositi
Ferrara Il traffico in città è in continuo aumento a giudicare dalle ultime settimane e gli automobilisti ferraresi sono sempre più sull’orlo di una crisi di nervi. Passano gli anni, ma la musica non cambia e come se le autoradio proponessero la stessa canzone, con sottofondo i suoni dei clacson. Anzi, la situazione dopo l’inizio della scuola sembra peggiorata visto che il problema del traffico in direzione centro, soprattutto nelle ore di punta, continua a tormentare gli utenti della strada.
Pedoni più veloci Si arriva persino al paradosso che in certi momenti della giornata, dalla immediata periferia al centro si fa prima a raggiungere il posto di lavoro o la scuola a piedi piuttosto che in auto. Cronometro alla mano, ci si impiegano meno minuti ad arrivare in un punto centralissimo come l’angolo dei 4S con le gambe e senza mezzi a motore partendo dal primo tratto sia di via Pomposa che di via Bologna, dalla zona Nord Ovest e anche da Borgo Punta. Salvo rare corsie preferenziali, che rendono più scorrevole il transito dei mezzi pubblici, per gli autobus delle linee urbane ed extraurbane resta sempre più proibitivo rispettare negli orari di punta le tabelle di marcia.
Gli imbuti del traffico Ci sono poi una serie di forche caudine per entrare in città che meriterebbero una riflessione. A cominciare dalla rotatoria di piazzale San Giovanni, imbuto alla mattina, per non parlare di quella di via Bologna e via Pomposa, dove i passaggi ciclopedonali non regolamentati rischiano di creare lunghe file di auto nelle vie che vi confluiscono. L’apoteosi è via Ravenna sia per la rotatoria con le corsie di immissioni che per la poco distante “rotondina” vicino all’Aldi. Senza parlare delle code vicine alle scuole, dove la pur lodevole iniziativa del pedibus appare più una soluzione efficacie nella teoria che non nella pratica per abbattere l’uso dell’auto.
I punti neri Poi ci sono vie cronicamente intasate e che mettono a repentaglio l’incolumità soprattutto dei ciclisti. Via Bologna, si spera per l’ultimo anno, ha ancora il problema del passaggio a livello, ma ci sono molti punti di ingresso che rallentano il regolare flusso. Corso Porta Mare è stretta e se non si mettono adeguati divieti di sosta si creano intoppo come all’incrocio con via Mortara o in prossimità di piazza Ariostea/via Palestro. Anche viale Po non scherza per via di alcune strettoie che creano imbuto e la creazione del parcheggio in via del Lavoro dietro la stazione ha solo parzialmente risolto il problema. In questo ultimo periodo si è cercato di correre ai ripari con interventi sia al quadrante ovest di via Modena che a quello Est di via San Maurelio. È curioso anche notare come rotatorie provvisorie al posto dei precedenti semafori, allestite durante i lavori, abbiano reso più scorrevole il traffico: è il caso dell’incrocio tra via Bacchelli e via Canapa e di quello tra via Modena e via Marconi.
Parcheggi Finito il tormentone Darsena, c’è la corsa ora al posto gratuito nel parcheggio dell’ex Mof, a testimoniare la carenza di aree per la sosta soprattutto per i pendolari. A questo si aggiunge la difficoltà di una parte dell’utenza lavorativa a ottenere gli abbonamenti. Sono anni poi che si parla, proprio in coincidenza con l’inizio delle scuole, di parcheggi scambiatori con adeguato servizio di trasporto pubblico per tenere le vetture fuori dal centro e diminuire il flusso del traffico, ma anche questi al momento sono solo buoni propositi.
Soluzioni Sono anni che si parla di soluzioni draconiane per risolvere il problema del traffico in centro a Ferrara, dall’istituzione di sensi unici fino ai divieti di transito per evitare che l’asse Cavour-Giovecca o Porta Po-Porta Mare diventino una sorta di tangenziali interne per andare da ovest a est della città e viceversa. Si è fatto molto in termini di mobilità ciclabile, con la costruzione di molte apposite piste riservate, per incentivare la mobilità a due ruote che è nel Dna dei ferraresi, ma le auto in centro continuano ad essere troppe e non c’è un’adeguata contropartita di offerta di servizio da parte dei mezzi pubblici, con linee di collegamento che andrebbero rinforzate e con le famose navette che restano al momento ancora sulla carta e nei sogni del Pums, il piano per la mobilità sostenibile.