“Jewels Tour” a Ferrara, così si valorizzano cultura e turismo
Museo della Comunità Ebraica: manca l’ultimo ok al progetto
Ferrara Una rete internazionale per coniugare cultura e turismo, valorizzando il patrimonio ebraico della Comunità ferrarese in un’ottica di scambio di iniziative e strategie con altre città che aderiscono al progetto. Oggi (15 ottobre) di questo tema si è parlato nella sala del Ridotto (oggi la seconda giornata). L’occasione è stata offerta dalla tappa ferrarese dell’Interreg Europe Jewels Tour, progetto che riunisce una cordata europea formata da sette città, cofinanziato con fondi europei per un totale di 1.992.014 euro, di cui 461.014 per il Comune di Ferrara.
«La città estense è capofila di questo progetto europeo – ha affermato il vicesindaco, Alessandro Balboni – L’obiettivo è la valorizzazione turistica di un patrimonio molto importante, con una lunga storia proprio qui a Ferrara, legato alla tradizione e alla cultura ebraica. Vogliamo esportare le nostre buone pratiche e importare le strategie studiate e messe in campo con buoni risultati da altre città. Negli anni abbiamo firmato un protocollo con la Comunità ebraica, abbiamo programmato la posa delle pietre d’inciampo e promosso azioni per la tutela degli alberi monumentali del cimitero ebraico. Vogliamo proseguire su questa strada aggiungendo nuove idee e opportunità».
Un filo seguito anche da Alessandra Piganti, responsabile dell’Ufficio progetti europei e relazioni internazionali del Comune: «Questo evento – ha dichiarato alla stampa – apre una finestra europea su un grande patrimonio fruibile grazie al contributo delle Comunità ebraiche. Un patrimonio che può essere leva di turismo sostenibile e quindi di ulteriore sviluppo, non solo economico anche culturale. Tra i partner è presente il mondo scientifico, rappresentato dall’Università di Breda».
Maria Teresa Pinna, dirigente del Servizio turismo del Comune, ha allargato lo sguardo sul “peso” assunto da istituzioni come il Meis e sul valore degli itinerari turistici creati per segmenti specifici, interessati ad approfondire la conoscenza dell’eredità consegnata alle città dalla presenza di Comunità ebraiche. «Una grande opportunità che interessa anche Ferrara», ha sottolineato l’assessore comunale al Turismo, Matteo Fornasini. Perché, come ha ricordato il presidente della Comunità ebraica, Fortunato Arbib, «Ferrara ha molto da raccontare su questo tema, con una storia che vede il primo insediamento ebraico in città risalente al 1226 (fra due anni saranno otto secoli). Con questo progetto ribadiamo la volontà di essere presenti nella vita della città e di proseguire compiendo e valorizzando altri contributi, oltre al Meis la riqualificazione del ghetto. Come il Museo della Comunità ebraica, che ricostruisce la sua storia e i legami con Ferrara, la sua popolazione, la sua economia. C’è un progetto pronto per la ristrutturazione post-sisma che attende il via libera della sovrintendenza. L’obiettivo, se l’autorizzazione arriverà a breve, è di completare l’intervento entro il 2025». Oltre alla città di Ferrara, il partenariato è composto dall’Università di Scienze Applicate di Breda (Paesi Bassi), dal Comune di Erfurt (Germania), dal Comune di Coimbra (Portogallo), dal Comune di Lublin (Polonia) e dalla sua associazione Brama Grodzka Teatr, dall’Agenzia di investimento e sviluppo di Riga (Lettonia) e dall’Agenzia regionale di sviluppo di Leopoli (Ucraina). Tra i partner associati c’è anche l’Emilia Romagna.