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L’iniziativa

Sant’Agostino, giovani e moda: il vintage piace

Maria Teresa Cafiero
Sant’Agostino, giovani e moda: il vintage piace

Successo per la prima edizione dell’evento Ragù

15 ottobre 2024
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Sant’Agostino Giovani e meno giovani uniti all’insegna del mercatino dei vestiti usati: moda sostenibile e nuova economia sociale. La prima edizione dell’evento “Ragù underground market” si è tenuta domenica a Sant’Agostino, in zona Baracchina, unendo vintage, fashion, musica e cibo. L’idea è partita dalla giovane imprenditrice Giorgia della Baracchina Al 21, in viale Europa, con il supporto dell'associazione Ragù Underground Market, nata circa due anni fa da cinque ragazzi di Bondeno e Finale Emilia: Giulio, Marco, Elisabetta, Carlotta e Davide. Negli ultimi anni, sempre più giovani si sono avvicinati al mondo dei mercatini dell'usato, in particolare per quanto riguarda l'abbigliamento. Ma cosa spinge i giovani a rinvenire in questi spazi? Lo abbiamo chiesto a due ragazze di trent’anni giunte da Parma, Giulia e Giorgia. Una di loro, Giorgia Pinotti, ha ideato il progetto di moda “blum.atelier”. «Moda sostenibile e consapevolezza ambientale – spiegano le due ragazze – sono alcuni dei fattori che spingono i giovani a cercare abiti usati. Acquistare abiti usati significa allungare il ciclo di vita dei prodotti e ridurre la domanda di nuovi capi, contribuendo a limitare l’impatto ambientale».

L’OBIETTIVO

Stile unico e personalità, i mercatini dei vestiti usati offrono ai giovani un’opportunità unica di esprimere la propria personalità attraverso lo stile, come ci spiega anche Daria di San Carlo da anni nel mondo dell'abbigliamento «al contrario della moda di massa, che spesso propone tendenze omogenee e standardizzate, i capi di seconda mano raccontano storie diverse e permettono di creare outfit originali, unici nel loro genere. Acquistare nei mercatini diventa quindi un modo per esplorare nuove combinazioni e sviluppare un proprio gusto personale».

Giulio, uno dei ragazzi del gruppo Ragù Underground Market, conclude così: «Questi luoghi diventano veri e propri punti di incontro per i giovani, spazi in cui non solo si fa shopping, ma si condividono esperienze, idee, passioni, musica e divertimento, una forma di socialità alternativa, che mette in relazione persone con interessi comuni. È un ritorno a una dimensione più lenta, lontano dalla frenesia dello shopping comune. Volevo ringraziare tutti i partecipanti, il gruppo M.m.g.a Massa Finalese, i ragazzi della Baracchina Al 21, il Comune di Terre del Reno e chi ha contribuito a realizzare tutto questo».