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Ferrara, «niente soldi per altri rimborsi»: Giorgetti “gela” gli azzerati Carife

Stefano Ciervo
Ferrara, «niente soldi per altri rimborsi»: Giorgetti “gela” gli azzerati Carife

Ieri al question time del Senato è arrivata la conferma del ministro

18 ottobre 2024
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Ferrara Le speranze dei risparmiatori azzerati Carife di ottenere qualcosa di più in ristori dallo Stato, con i fondi residui Fir, sono naufragate forse definitivamente ieri pomeriggio al Senato. La risposta del ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, al question time di Pierantonio Zanettin (FI), è di quelle che non lasciano aperti molti spiragli: al di là delle cifre accantonate per il contenzioso, ha scandito il ministro, «la parte residua del Fondo indennizzo risparmiatori è diventata economia di bilancio dello Stato, quindi non vi sono ulteriori risorse». Quella parte della procedura di risarcimento avviata ormai quattro anni fa, quindi, è da considerarsi chiusa con il pagamento del 10% delle somme perse dagli azionisti, completato da qualche mese, perché appunto le somme risparmiate rispetto alla disponibilità iniziale di 1,5 miliardi di euro, che secondo le cifre messe a disposizione proprio ieri dal ministro arrivavano a poco meno di 150 milioni di euro, sono state trasferite al bilancio generale. Per rimpinguare i risarcimenti, dunque, bisognerebbe iniziare da capo.

Un colpo piuttosto duro per gli azzerati, tanto che lo stesso Zanettin, uno dei parlamentari che da sempre hanno seguito da vicino le loro vicende, non ha potuto esimersi dal dirsi «abbastanza sorpreso che non vi sia una lira sul conto del Fir, perché questi erano soldi dei conti dormienti e dovevano andare ai truffati delle banche». Ma anche sulle altre richieste che vengono dal mondo dei risparmiatori, e delle quali Zanettin si era fatto interprete con il question time del Senato, Giorgetti non ha mostrato particolari aperture. Dopo aver riassunto la lunga gestazione dell’operazione Fir, anche sottolineando più volte le proroghe concesse sia nella presentazione delle domande che nel contenzioso su errori formali ed omissioni, il ministro ha ricordato che i lavori della commissione sono terminati il 31 ottobre 2023. Con questi numeri complessivi (Carife e altre): 144.871 pratiche presentate con 1.633 istanze di revisione, 134.136 domande di rimborso accolte per un totale erogato di 1.353.832.529 euro, a favore di 129.899 risparmiatori.

L’unica sicurezza, ha aggiunto, è che per i contenziosi giudiziari ancora in essere «sono state conservate in bilancio» le somme necessarie agli eventuali pagamenti, qualora i risparmiatori ottenessero sentenze favorevoli. Vista la particolare natura del Fir, che è stata oggetto di trattative con l’Ue, «sono in corso approfondimenti» sulla possibilità che il governo possa intervenire per risolvere definitivamente il contenzioso. Quanto alla riapertura di termini su ricorsi per «irregolarità meramente formali» invocata dai risparmiatori, questa richiederebbe lo stanziamento di altri soldi: insomma, bisogna passare per la legge di Bilancio. Zanettin si è detto «solo parzialmente soddisfatto», per quanto riguarda la possibilità di ricorsi extra proroghe, «il fatto che si siano state proroghe non risolve il problema perché i risparmiatori si sono accorti degli errori solo quando hanno visto la domanda respinta», ed era già troppo tardi, quindi la risposta «appare carente». Accolta la disponibilità al dialogo del ministro, ha aggiunto, pur a fronte di mozioni e istanze finora sempre respinte.