Ferrara, prigionieri degli allagamenti: «Noi sempre sott’acqua, è impossibile muoversi»
A Malborgetto e Pontegradella le famiglie vivono un incubo ogni volta che piove: «Le fogne sono da adeguare, da un anno chiediamo al Comune una soluzione»
Malborghetto Due giorni di pioggia battente e l’incubo allagamento riaffiora. E così, «dopo un anno di pec inviate all’amministrazione comunale», per evitare che il danno si ripeta, hanno interpellato la Nuova affinché, dicono, «il Comune trovi una soluzione e risolva per sempre il problema». Chi parla, per conto della sua famiglia e di altre tre, tutte residenti fra Malborghetto e Pontegradella, in via Santa Margherita, 4, è Enrico Maggiolini. Lo stesso residente di un complesso di case, a due piani, che oramai «troppo di frequente», con le piogge molto insistenti si allaga, per oltre un metro di altezza, nelle cantine e nel cortile delle quattro case. E, in una di queste, ci abita Domenico, giovane costretto a vivere in carrozzella. Nella sua abitazione, per riuscire a muoversi da un piano all’altro, ha installato l’ascensore. «Quando però l’acqua allaga il vano dell’ascensore Domenico non può più né scendere né salire», spiega Maggiolini.
Le cause? «Un sistema delle acque piovane inadeguato a raccogliere quelle che dal complesso delle quattro case arriva alla condotta pubblica», afferma il residente che da un anno chiede una soluzione. Le quattro famiglie, inoltre, si sono rivolte anche al Comitato degli alluvionati, «l’unico che ci ha dato una mano», afferma il residente. «L’amministrazione ci ha detto che noi non possiamo scaricare là dove passano le acque sporche ma dove dobbiamo scaricarle se l’unica condotta presente in zona è quella? - prosegue il residente - Presumo inoltre che il costruttore delle nostre abitazioni a suo tempo abbia avuto le autorizzazioni pubbliche per allacciarsi a quella rete». Il sindaco Alan Fabbri, dopo l’allagamento che si verificò a maggio 2023, venne a fare un sopralluogo. Poi un altro allagamento a maggio di quest’anno e l’ultimo in luglio. Il più pericoloso, visto che l’acqua ha raggiunto il primo piano delle case con due centimetri di acqua lungo il pavimento. «Eventi che, data la frequenza con cui ci allaghiamo, non sono più straordinari», fa presente Maggiolini che ha avuto l’ultimo incontro con i tecnici dell’amministrazione, Hera e il Consorzio di bonifica il 7 agosto. I residenti hanno deciso anche di inviare una relazione di 24 pagine al Comune per spiegare, nel dettaglio, con tanto di fotografie e mappature, che cosa avviene quando piove molto, e come si sono attrezzati per ostacolare il problema, rendicontando le spese, circa 50mila euro.
«Ci siamo attivati con tutte le precauzioni possibili, come paratie, pompe per estrarre l’acqua pulizie delle condotte ma non basta. Ora si deve trovare una soluzione perché gli allagamenti stanno diventando frequenti aggiunge il “portavoce” - Lo stesso Domenico dopo l’ultimo allagamento ha dovuto rinunciare all’utilizzo della sua auto per ben due mesi». E prospettive di soluzioni a breve termine, secondo i residenti, sembra che non ce ne siano visto che, fa sempre presente Maggiolini, «il Comitato alluvionati ha ricevuto una risposta dall’amministrazione in cui afferma che riceverà tutti gli alluvionati e si farà spiegare i singoli casi, non prima di dicembre, dati gli impegni fino ad allora». «Restiamo dunque ostaggio della cattiva gestione della rete idrica da parte dell’amministrazione comunale e questo non può essere», afferma spazientito Maggiolini. «Negli anni abbiamo accumulato spese importanti per proteggerci da questo grave disagio. Soldi messi fuori anche per video-sorvegliare il nostro sistema di raccolta delle acque. Ma solo il nostro impegno non serve, e non siamo qui a chiedere rimborsi ma solo che ci risolvano definitivamente la situazione».
Di recente l’amministrazione ha chiesto al proprietario dei terreni vicini alle case di pulire per bene il canale «ma è un intervento che, anche secondo i tecnici, serve a ben poco», chiude Maggiolini.