Crisi Rexnord, solidarietà ai lavoratori licenziati in sciopero: dalle attività locali arrivano pasti caldi
Intanto il sindaco avverte: «Ci sono imprenditori della zona interessati ad alcune professionalità», ma i sindacati dei lavoratori storcono il naso: «Al momento si deve restare uniti, unica via verso la speranza»
Masi Torello Resta un baluardo a difesa del posto di lavoro e della dignità di 77 lavoratori il sit-in permanente promosso dai dipendenti di Regal Rexnord, in sciopero ormai da due settimane e dopo l’incontro pubblico convocato mercoledì sera dal sindaco Neri in sala consiglio, si moltiplicano le attestazioni di solidarietà. Ad assistere all’incontro era intervenuta anche una delegazione della Berco di Copparo, realtà produttiva storica, in fermento dopo l’annuncio di ben 480 licenziamenti. La Regione auspica la revoca del provvedimento di licenziamento collettivo dei 77 dipendenti della sede masese di Regal Rexnord, con prosecuzione delle attività per almeno uno o due anni e con la conseguente attivazione dei necessari ammortizzatori sociali, sondando il terreno, nel frattempo, al fine di individuare nuove imprese disposte a rilevare l’azienda. Ma parallelamente all’impegno dell’assessore regionale Vincenzo Colla, anche il sindaco masese Samuele Neri, durante l’incontro di sensibilizzazione della popolazione, ha riferito di essersi mobilitato in prima persona, riscontrando che «ci sono imprenditori della zona interessati ad alcune professionalità».
La proposta, ritenuta uno spiraglio immediato solo per alcuni e non per tutti i dipendenti, non è stata colta con entusiasmo dalle rappresentanze sindacali. Patrizio Marzola, segretario generale di Fim-Cisl, dopo aver rimarcato che «avevano deciso molto tempo prima di far partire quella Pec», ha aggiunto «che la decisione era stata presa ad inizio maggio. Ma non è il momento – ha poi puntualizzato Marzola -, da parte di altre aziende, di cercare nuovi lavoratori. In questo territorio sta succedendo qualcosa di particolare. Stiamo organizzando una giornata di mobilitazione per i primi di novembre, che interesserà tutto il settore metalmeccanico. Nel ferrarese siamo i primi a pagare lo scotto della crisi che sta investendo tutto il settore». Tutti gli intervenuti, dal sindaco agli esponenti di minoranza, compresi lavoratori e sindacalisti, hanno convenuto attorno ad un punto, ritenendo che la perdita del polo produttivo della Regal Nexnord di Masi Torello si tramuterebbe in una perdita e in un impoverimento per tutto il territorio. «Sei dipendenti sono residenti nel comune e altri nei comuni limitrofi – ha dichiarato Neri -: questo deve essere percepito non solo come un dramma per le persone che perdono il lavoro, ma per tutta la popolazione». Evidenziando che al recente tavolo regionale «non c’è stato un no secco», il primo cittadino ha ricordato che la multinazionale statunitense “mittente” delle drammatiche Pec conta 36mila lavoratori in tutte le proprie aziende e che alla stregua di tante società quotate nella borsa di New York, «vedono le persone umane all’ultimo posto delle loro valutazioni».
Solidarietà La vicenda ex Tollok sta toccando il cuore di molti. Mercoledì la Valli Estensi ha mandato davanti al presidio un furgoncino carico di pizze calde per tutti e sono anche tanti i cittadini che portano qualcosa, anche solo dell’acqua. «Quello che sta succedendo è surreale - dicono i lavoratori -. Ma in questi giorni di preoccupazioni, problemi e cieli neri c’è una cosa che ci scalda il cuore: la generosità delle persone. Non pensavamo sinceramente di avete tanto affetto, tanta attenzione». C’è appunto chi passa e lascia qualcosa, chi si occupa dei figli tenendoli a casa nei lunghi pomeriggi di protesta e chi cerca in ogni modo di dare aiuto e sollievo. «Nulla è scontato, e questo lo stiamo imparando sulle nostre spalle - vanno avanti -. Aspettiamo martedì, poi capiremo cosa fare». È bene specificare che i 77 dipendenti della Tollok il mese prossimo saranno praticamente senza stipendio. Tutti questi giorni di sciopero pesano sulla busta paga e al momento non c’è alcun ammortizzatore. Ci sono mamme sole, coppie appena sposate con figli piccoli, perfino marito e moglie che lavorano tra Masi Torello e la Berco, mutui e bollette sulle spalle. Un aspetto fondamentale, che merita la giusta attenzione, anche pensando alla possibilità di chiedere per il momento una sospensione dei pagamenti vista l’emergenza.