Ferrara, allerta meteo: il Po ha superato la soglia rossa
Il livello idrometrico della piena del grande fiume si sta propagando a valle oltre la soglia 3 e ha raggiunto i 2.5 metri
Ferrara Il fiume Po ha superato la soglia rossa (3). Il livello idrometrico della piena ha raggiunto i 2.5 metri (IL VIDEO DAL DRONE) dopo una notte in cui è cresciuto lentamente di qualche unità facendo già pensare al raggiungimento della quota ma senza mai arrivarci. Scatta dunque l’ordinanza firmata ieri nel tardo pomeriggio dal sindaco Alan Fabbri, che prevedeva l’evacuazione di sette nuclei familiari e quattro attività che si trovano nell’area golenale del grande fiume sulla sponda ferrarese. Una firma preventiva, effettiva per il momento in cui il Po sarebbe salito al livello in cui scatta la soglia rossa, ma i cittadini e la maggior parte delle ditte elencate non hanno esitato, procedendo all’evacuazione già in serata.
Il livello idrometrico del fiume Po è cresciuto di esattamente due metri in 58 ore, dalla mezzanotte di domenica 20 ottobre alle ore 10 di oggi. Un graduale incremento con una media di 0,25 metri ogni sei ore (nelle prime 42 ore), che ha subito un rallentamento tra le ore 18 e 24 di ieri, quando si è registrato un aumento del livello di 0,17 metri. La frenata, poi, è stata attestata nelle prime sei ore della giornata odierna, quando il Po è passato da 2.43 a 2.45 metri.
È la prima volta in questo 2024 che si entra nella soglia di allarme, raggiungendo il record stagionale e anche quello annuale. In base ai dati forniti dal monitoraggio dell’Aipo, lo scorso anno in questo periodo il Po era a -5,34 metri sotto lo 0 idrometrico, il che vuol dire che rispetto al 22 ottobre 2023 il Po ora è circa 7 metri e mezzo più alto. Non fa paura come in passato ma ogni piena del Po, compresa questa, porta sempre forti disagi e qualche calamità. E infatti per tutta la giornata odierna è allerta rossa. Ne sanno qualcosa alla Canottieri, dove il presidente, Corrado Carpi, dopo il passaggio della piena prevede un conto molto salato per riparare i danni dovuti all’invasione dell’acqua nei box dove trovano ricovero le imbarcazioni. Per questo motivo, con un apposito trattore, molte imbarcazioni sono state trainate in zone più alte e sicure della Canottieri per non essere danneggiate. «I conti si faranno alla fine - diceva ieri un preoccupato Carpi - ma già prevedo che bisognerà intervenire sui box per ristrutturarli e renderli nuovamente agibili. Purtroppo a ogni grossa piena del fiume siamo soprattutto noi a rimetterci».
Parlando di piene, i ferraresi non dimenticheranno certamente quanto accadde esattamente 24 anni fa. Nel 2000 si verificò un autunno particolarmente piovoso e la piena del grande fiume fu così grossa e minacciosa che si rischiò di far saltare il ponte ferroviario per impedire che si rompessero gli argini. Passato lo spavento, grazie anche all’acrobatica operazione di alzare i binari, si decise così di costruire un nuovo ponte ferroviario più alto in grado di reggere senza affanno l’impatto di nuove grandi piene del Po.