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La vicenda

Comacchio piange Angelica, si è spenta dopo 26 anni di coma

Davide Bonesi
Comacchio piange Angelica, si è spenta dopo 26 anni di coma

La 55enne di Comacchio nel 1998 scomparve da una clinica e fu trovata solo dopo un mese. Il dolore e il ricordo della sorella Tamara: «Mi consola che adesso è con nostro padre»

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Comacchio Se ne è andata dopo oltre 26 anni di coma, vissuti comunque con grande forza e circondata dall’affetto dei suoi cari, anche se gli ultimi anni li ha vissuti senza l’amato papà Francesco, che si è occupato di lei da quel tragico mese di agosto del 1998. All’età di 55 anni è morta Angelica Fogli, finita in coma dopo essere sparita da una clinica a Bologna dove era in cura per l’anoressia. Le sue ricerche durarono giorni, se ne parlò anche a “Chi l’ha visto” e la sorella Tamara fu ospitata al “Maurizio Costanzo Show”, finché la donna fu ritrovata in coma e così è rimasta fino all’altra sera, quando è morta all’ospedale. «Un altro pezzo del mio cuore se ne è andato, pensavo di essere pronta a perderti, ma non si è mai pronti a queste cose. L’unica cosa che mi consola e che finalmente sei fra le braccia di papà che tanto ti ha amato. Finalmente i miei grandi angeli sono insieme. Vi porto nel cuore, oramai frantumato. Anche il cielo piange insieme a me. Ciao Angelica, ti ho amato e odiato allo stesso tempo. Abbraccia forte papà da parte mia. Che la terra ti sia lieve», il post di ieri della sorella Tamara. «È morta martedì sera, dopo le 22 - ci racconta -. Dopo la morte di papà era peggiorata, sembrava quasi che lo dovesse e volesse raggiungere subito, prese una brutta polmonite e fu ricovera a lungo in ospedale, in pieno Covid. Due anni fa proprio di questi tempi l’avevamo però riaccolta a casa e si era ripresa per l’ennesima volta. Angelica era davvero una roccia, ma questa volta era debole, è stata ricoverata di nuovo. Martedì mattina si è aggravata, nostra madre è sempre stata con lei, poi appena finito il lavoro sono andata anche io. Ho avuto l’impressione che mi avesse aspettato, le ho parlato, poi ha esalato l’ultimo respiro».

La storia

La tragica vicenda di Angelica parte nell’agosto del 1998, quando viene denunciata la scomparsa dell’allora 29enne comacchiese da Villa Baruzziana, clinica di Bologna dov’era ricoverata da un mese. I genitori, la sorella, il marito di lei (Ivan, morto nel 2016) e suo figlio Alex, di soli 6 anni, si misero sulle sue tracce. Arrivarono segnalazioni da tutta Italia, i familiari andarono anche in televisione ma niente, per circa un mese. Poi, da una segnalazione per un volantino visto alla Festa dell’Unità si scoprì che la 29enne era ricoverata in coma al Sant’Orsola di Bologna, ritrovata in strada in quelle condizioni, derubata di tutto. I familiari videro Angelica ormai in fin di vita, ma è rimasta stoicamente attaccata a essa fino a martedì.

Questa storia l’abbiamo raccontata di nuovo nel marzo del 2021, alcune settimane dopo la morte del padre Francesco, per tutti “Baffo”. Fu la sorella Tamara a raccontarci questi lunghi anni di coma: «Un’infermiera ci disse che forse mia sorella era al Sant’Orsola: dalla foto non sembrava lei, invece giunti là con fatica la riconoscemmo da una vecchia cicatrice al braccio destro. Era in coma in un polmone artificiale. Ma come, la stavamo cercando ovunque e nessuno aveva pensato fosse quella ragazza senza documenti al Sant’Orsola, ospedale molto vicino alla clinica?». Un episodio che cambiò la vita dell’intera famiglia: «Mia madre ha cresciuto suo nipote, da quando è successa la tragedia vive per lui. A occuparsi di mia sorella era in tutto per tutto mio papà, aveva un’energia incredibile e infatti senza il suo angelo custode Angelica era subito peggiorata, non apriva più gli occhi ed era chiaramente sofferente. Il medico di famiglia ci consigliò il ricovero, ma ci siamo opposti, basta con quello che ormai era un accanimento terapeutico. Era grave, non sapevamo quanto poteva resistere, però ero sicura che sentisse la mancanza di nostro padre, era evidente».

L’addio

La 55enne oltre alla mamma Mirella e alla sorella, lascia il figlio Alex, il cognato Vincenzo, i nipoti Angelica e Alessio e gli altri parenti. L’ultimo saluto sarà dato domani alle 15.30 nella Basilica Concattedrale di Comacchio, poi l’ultimo al Giardino della cremazione di Copparo; le ceneri riposeranno nel cimitero di Comacchio. In sua memoria non fiori ma opere di bene. «Grazie alla cooperativa Ancora per l’ottimo servizio di assistenza domiciliare» dice Tamara.