Ferrara, scontro sulla Resistenza. Fabbri: «Offensivi». La replica: «Imbarazzanti»
Il centro sociale chiuso da mesi. Zonari: «Fate ostruzionismo», e il sindaco si inalbera
Ferrara Dopo quattro Pec senza risposta, documentazioni catastali irreperibili - ma necessarie per stilare il progetto richiesto - due incontri (uno con il sindaco, l’altro con l’assessore Lodi) rinviati poche ore prima dell’appuntamento, la consigliera Anna Zonari (La Comune) nel suo Question Time sulla situazione di stallo che da un anno tiene chiuso il Centro La Resistenza, parla di «atteggiamento ostruzionistico» da parte dell’amministrazione comunale. Tanto basta perché Fabbri si inalberi per quelle che ritiene parole «offensive», avanzando il diritto di riportare al Comune un «bene che in tanti anni non è stato ben gestito dall’associazione che lo aveva in affidamento». Perché «gli stabili non vanno dati così, sono un bene di tutti, e non mi piacciono i vittimismi». Poco prima l’assessore Lodi rispondendo a Zonari aveva sostenuto che l’associazione era venuta meno a quello che doveva essere l’uso della sede di via Resistenza 34 secondo la convenzione con Ancescao, ovvero un centro per anziani.
«Una risposta imbarazzante, Ancescao ha sempre puntato sull’intergenerazionalità – commenta poco dopo in piazza alla manifestazione organizzata da Cps La Resistenza il presidente Francesco Ganzaroli – Nulla di nuovo comunque, l’amministrazione ha gettato definitivamente la maschera. Come pretesto per farci chiudere ha sollevato problemi che noi segnalavamo da tempo, e non ci ha messo nelle condizioni per eseguire i lavori di riqualificazione che ci avevano richiesto, e per i quali due settimane dopo la chiusura avevamo raccolto già oltre 15mila euro tramite un crowdfunding e contattato varie ditte. Non ci è stato possibile visionare i verbali dei sopralluoghi che sono stati eseguiti, abbiamo segnalato una grave carenza di documentazione catastale e oggi il sindaco ha interrotto la consigliera perché ritiene offensivo sostenere che il Comune fa ostruzionismo, siamo con l’amaro in bocca», conclude rivolgendosi «a tutte le associazioni del terzo settore colpite dalla forza distruttiva di questa amministrazione perché facciano fronte comune collaborando a iniziative che mostrino ciò che loro vogliono rendere invisibile, cancellando la nostra esperienza. Oggi comincia una nuova fase di lotta perché La Resistenza possa riaprire». Un appello raccolto da Corrado Oddi, portavoce Forum Ferrara Partecipata: «Questa non è solo una battaglia sacrosanta del centro La Resistenza, ma è una battaglia per la democrazia, e a sentirsi offeso è il mondo del volontariato impegnato ad avere una città più aperta e non acquiescente».