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Abusi all’asilo, altre denunce dopo la condanna del volontario

Annarita Bova
Abusi all’asilo, altre denunce dopo la condanna del volontario

I genitori dei bambini: «Abbiamo i video e le foto. Sospetti su un’altra persona»

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Unione Valli e Delizie «Sono arrivate le motivazioni della sentenza ed è stato un altro pugno nello stomaco. Abbiamo foto, video, immagini di quello che viene fatto a nostro figlio. E non solo a lui…Siamo sconvolti, ma non finisce qui: andremo fino in fondo a questa vicenda e non sarà una pronuncia a fermarci». I genitori dei bambini abusati sessualmente in un asilo della provincia (i piccoli avevano dai due ai cinque anni) sono disperati. Un ragazzo di 20 anni, chiamato a svolgere il servizio civile nella scuola, è accusato di reati gravissimi e dopo aver confessato è stato condannato a nove anni. Ne dovrà scontare sei perché ha scelto il rito abbreviato. E dopo il processo dello scorso 1 ottobre ai quattro casi già accertati, se ne sono aggiunti altri due. «Altri bimbi sono stati riconosciuti nelle immagini. Sappiamo che la lista potrebbe andare avanti. Non solo, in alcune foto appare la mano di qualcuno, mano che potrebbe non essere quella del volontario e ci siamo già rivolti ad un consulente perché siamo convinti che possa trattarsi di un’altra persona». I video fanno orrore, così come le foto. Raccontano in modo esplicito abusi cui i piccoli tentano di opporsi e sottrarsi, però il 20enne diventa insistente, ossessionante. E alla fine abusa di loro, più volte e in diverse circostanze.

Il caso

Tutto è iniziato il 23 dicembre 2023. «Nostro figlio ha detto e mimato qualcosa che ci ha fatto trasalire, non abbiamo esitato un attimo e siamo corsi dai carabinieri – vanno avanti i genitori -. Purtroppo avevamo ragione». L’attività investigativa ha visto il monitoraggio a mezzo di telecamere di alcuni ambienti dell’asilo e l’intercettazione ambientale audiovideo in tutti i locali ha condotto il 31 gennaio 2024 all’arresto dell’imputato colto in flagranza, mentre tentava di coinvolgere un bambino in attività sessuali. Il ragazzo immediatamente dopo l’arresto ha ammesso sostanzialmente tutte le accuse nel corso di un interrogatorio, dove vi sono state mostrate le videoregistrazioni che riprendevano abusi in danno di altri bambini. Le sue dichiarazioni hanno trovato riscontro nelle attività tecniche, e all’interno dei dispositivi del giovane sono stati rinvenuti video e immagini ritraenti i minori. Ciò ha determinato la sua iscrizione per delitto di violenza sessuale e per i delitti di pornografia minorile e per la detenzione di altro materiale pedopornografico presente sui suoi dispositivi ma non autoprodotto. Durante l’attività di monitoraggio all’interno dell’asilo, i carabinieri hanno visto che il volontario era entrato nel bagno con un bambino, cogliendolo sul fatto. Era il 31 gennaio 2024. Davanti al pm di Ferrara l’imputato ha commentato il video in questione, ammettendo le sue colpe.

Il dubbio

Le intercettazioni avevano già evidenziato comportamenti equivoci da parte del ventenne che approfittava dei momenti in cui si trovava solo con i bimbi per tentare di portare avanti le violenze, cercando di riprendere le immagini col telefonino. Si tratta di approcci molto forti che vengono reiterati all’interno delle diverse stanze dell’asilo. Nelle motivazioni è tutto scritto nero su bianco ma per scelta del direttore della Nuova Ferrara e di tutta la redazione, nessun fatto verrà descritto. «La cosa sconvolgente è che quel ragazzo si trovava da solo con loro, in pieno orario scolastico – proseguono le famiglie -. Noi abbiamo visto i video, abbiamo visto quello che faceva ed era solo, solo con i nostri bambini piccoli, piccolissimi e indifesi in un luogo che dovrebbe essere tra i più sicuri». Dalla relazione di consulenza tecnica informatica emerge anche che il giovane era in possesso di molte altre foto dal contenuto analogo a quelle in analisi, ossia foto di bambini in età da scuola materna. E qui si apre un altro scenario. Le immagini sono state registrate fra il 2017 e il 2019, «quel ragazzo è del 2003, quindi se fosse lui avrebbe avuto 14 anni. In quei video si vede esplicitamente operare una mano giovane e non ci sono elementi per affermare con certezza chi possa essere. Ecco, noi vogliamo saperlo ed è per questo che ci siamo già rivolti ad un perito perché non abbiamo intenzione di mollare».

La sentenza parla di «violenza sessuale costrittiva. Il soggetto passivo pone in essere o subisce un evento non voluto e cerca di ribellarsi». Ma i bimbi sono troppo piccoli e comunque si trovano a subire. «Tra meno di sei anni i nostri bambini se lo troveranno davanti perché abitiamo nello stesso paese. E loro se lo ricordano, molto bene, Deve andare almeno via da qui».