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Berco, oggi l’incontro con il Ministro delle Imprese a Roma

Berco, oggi l’incontro con il Ministro delle Imprese a Roma

Giornata fondamentale per i lavoratori dell’azienda di Copparo. Obiettivo: scongiurare i 480 esuberi

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Copparo Quella di oggi è una giornata fondamentale per Berco. Nella sede di Palazzo Piacentini del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, il ministro Adolfo Urso ha convocato, alle 10, a Palazzo Piacentini, il tavolo sulla vertenza. L’obiettivo è scongiurare i 480 esuberi nello stabilimento copparese dichiarati dall’azienda di proprietà della multinazionale ThyssenKrupp. A Roma, assieme ai rappresentanti sindacali e a quelli di Berco, ci sarà anche una delegazione di dipendenti che manifesterà sotto la sede del Mimit. Mentre all’ingresso della fabbrica, che è in sciopero pure oggi, sarà mantenuto il presidio. In attesa delle notizie che arriveranno dalla capitale. «Noi vogliamo assolutamente confrontarci con l’azienda – aveva dichiarato alcuni giorni fa il ministro Urso – affinché abbia una postura di responsabilità nei confronti degli occupati che, per lungo tempo, hanno salvaguardato i livelli produttivi dell’azienda».

Intanto ieri, invitati dal Comune, i rappresentanti delle Rsu Berco Igor Bergamini (Fiom-Cgil), Davide Brandalesi (Fim-Cisl) e Simone Nonnato (Uilm-Uil) hanno partecipato alle celebrazioni per la Giornata dell’Unità nazionale e delle Forze armate. «In questa giornata, in questo momento storico, in questa contingenza locale, e non soltanto locale – ha detto il sindaco Fabrizio Pagnoni – il concetto di unità ci deve accompagnare e ci deve fare da stella polare. Mai come in questo momento la sorte di una parte della collettività, dei 480 dipendenti che rischiano il loro posto di lavoro per la procedura collettiva di licenziamento, mai ritirata (lo sottolineo), riguarda tutti: tutti noi paese, tutti noi collettività, tutti noi Copparo». Domattina, inoltre, è in programma al Palazzo arcivescovile di Ferrara, un incontro convocato tra le Rsu e l’arcivescovo di Ferrara-Comacchio, monsignor Gian Carlo Perego