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La svolta

Rexnord, si torna al lavoro. Cercasi acquirente in 4 mesi

Annarita Bova
Rexnord, si torna al lavoro. Cercasi acquirente in 4 mesi

Gli americani sono disposti a vendere ad un prezzo simbolico entro fine febbraio lo stabilimento di Masi Torello. Se nessuno si farà avanti, partiranno i licenziamenti per cessata attività

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Masi Torello Tornano a lavorare da oggi i 77 dipendenti della Rexnord di Masi Torello. Fino alla fine di febbraio verrà cercato un acquirente, qualcuno disposto a rilevare l’azienda anche a un prezzo simbolico, ma oltre quella data la multinazionale non è disposta ad andare. Se nessuno si farà avanti, al via il licenziamento collettivo per cessata attività: partirà la cassa integrazione e al 31 dicembre 2025 buonuscita per chi resta. Questa, in estrema sintesi, la bozza d’accordo raggiunta ieri a Bologna, dove è stato convocato il tavolo dall’assessore al Lavoro Vincenzo Colla. Un incontro lungo, difficile e molto, molto delicato.

Quelli che fino al mattino di ieri sembravano infatti punti fermi dopo l’incontro in azienda tra Rexnord e sindacati, sono crollati nel primo pomeriggio a Bologna, davanti all’assessore Colla che ancora una volta ha condotto le parti verso una trattativa, e per i 77 dipendenti raggiunti da avviso di licenziamento collettivo la strada resta in salita. Dopo un lungo confronto ieri in qualche modo si è arrivati ad un compromesso. L’unica speranza è che si faccia avanti un acquirente. Qualcuno, come già annunciato nei giorni scorsi, potrebbe già esserci ma anche questa fase va naturalmente studiata nei minimi dettagli. La Rexnord, alla fine, si è detta disposta a vendere e a lasciare i macchinari (tranne qualche impianto). Quindi è cambiato anche l’importo della buonuscite e da sei mensilità sono arrivati a proporre 40mila euro lordi. I rappresentanti sindacali, assieme al sindaco di Masi Samuele Neri, sono tornati davanti all’azienda attorno alle 20.30 e hanno comunicato ai colleghi rimasti al presidio quanto deciso.

«Adesso dobbiamo pensare di tornare dentro e lavorare con la massima serietà e prudenza, cercando di lasciare, per quanto difficilissimo, i problemi fuori dalla porta perché la sicurezza sul luogo di lavoro dipende anche da questo», hanno detto i lavoratori. «Ognuno dovrà fare le sue valutazioni, capire quanto manca alla pensione e se intanto cercare un altro posto di lavoro». A quanto pare si è potuti arrivare ad un accordo perché i dipendenti non hanno mai mollato e sarebbero anche andati avanti a oltranza. Ma la multinazionale ha bisogno di chiudere alcune partite importanti entro la fine dell’anno e la produzione deve quindi andare avanti.

Nel 2014 la Tollok è stata acquisita dall’americana Rexnord FlatTop, società con sede a Milwaukee (Wisconsin). Nel 2021 la fusione della Rexnord con la Regal, società con base a Chicago. Il Gruppo Regal Rexnord oggi ha siti produttivi in Usa, Cina, India, Spagna, Slovacchia, Regno Unito e Italia e occupa 36mila dipendenti, con un fatturato di 4 miliardi. La Tollok di Masi Torello progetta e produce componenti di alta ingegneria, fra cui quelli per pale eoliche. L’azienda non opera in settori in crisi. La multinazionale con sede a Milwaukee e Chicago ha deciso di spostare la produzione e nelle scorse settimane ha aperto la procedura di cessata attività.