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Cento, Beatrice Vicino è Alfiere dell’artigianato nel ricordo di papà Davide

Davide Bonesi
Cento, Beatrice Vicino è Alfiere dell’artigianato nel ricordo di papà Davide

L’imprenditrice edile ha 25 anni ed è erede della Teknosound: «Morto mio padre ho preso in mano la situazione, lo faccio per lui»

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Cento Beatrice Vicino ha 25 anni e da poco più di un anno porta avanti l’attività del padre Davide, la Teknosound. L’imprenditore centese è morto all’improvviso nel giugno del 2023 all’età di 56 anni. Lei alcune settimane fa è stata anche premiata per questo, ricevendo dall’Accademia dei Maestri artigiani il titolo di Alfiere dell’artigianato. «È stato un momento durissimo per la nostra famiglia – ci racconta Beatrice -. Mia sorella Matilde ha 19 anni, studia all’Università a Milano e neppure ha potuto festeggiare il diploma con papà. E due mesi prima avevamo perso la nonna, la mamma della mamma. E lei poi, mamma, proprio quest’anno avrebbe fatto trent’anni di matrimonio, è saltato il progetto della casa nuova, quella che doveva essere sistemata come voleva lui. ..».

Il dolore Nel giugno del 2023 ci fu grande cordoglio a Cento per la morte di Vicino, imprenditore di origini torinesi (grande tifoso granata), dal 1998 residente nella città del Guercino, dove guidava l’azienda Teknosound, specializzata in lavori edili di pregio (ha lavorato per aziende come Ferrari e Lamborghini e ha curato l’abitazione del noto Horacio Pagani). Vicino era legato a molti ambienti, dallo sport, la Benedetto XIV, al Carnevale, per i quali negli anni aveva sempre dato importanti contributi. Poi, d’improvviso, la morte e la figlia maggiore che si trova a prendere le redini della Teknosound. «Stavo terminando il master in Digital marketing. Quando papà è venuto a mancare ho preso in mano la situazione, ma ho dovuto apportare delle modifiche. Una grossa mano me l’ha data mamma (Maria Laura Di Pietro, ndr) , specialmente nella parte amministrativa, anche se entrambe prima non eravamo coinvolte nell’impresa, che curava papà in tutto e per tutto. Ma già quando papà fu contagiato dal Covid (La Nuova Ferrara intervistò Vicino per un suo post sulle conseguenze del Covid anche in persone non anziane, ndr) mia mamma e i dipendenti presero in mano la gestione, esperienza poi servita a noi dopo la sua improvvisa scomparsa. Mancando lui ho dovuto prendere in mano l’intera situazione, avevamo una decina di cantieri in essere, fra cui due 110, e oltre ai dipendenti alcuni artigiani con cui papà collaborava in maniera stretta».

E come è andata? «Ho fatto il punto con tutti i professionisti coinvolti, tutte persone che hanno proseguito l’impegno solo per papà, chiedendo nulla in cambio e affiancandomi nel portare a termine i lavori avviati. Venivano in cantiere con me, dandomi una grossa mano. Quando sono entrata mi sono sentita piccola, ma ora grazie a tutte queste persone ci sto prendendo piede e ho capito quanto papà fosse benvoluto».

Nuova vita La Teknosound di Vicino Ugo Davide non c’è più e neppure quello che era il capannone, ma l’azienda c’è ancora. «Lo dico ridendo un po’, sono imprenditrice edile e procacciatrice di affari con una nuova impresa sempre denominata Teknosound. I dipendenti sono stati assunti da un’azienda di Rovigo, la Emme Due srl, fondata da un ex dipendente di papà, Tauland Sallku, che già collaborava con papà. Ora lavoriamo sempre insieme nei vari cantieri, ho mantenuto il portfolio clienti e ne ho acquisito altri e forniamo sempre gli stessi servizi, come posa e fornitura sistemi di cappotto, controsoffitti, sistemi antincendio, allestimenti di negozi e attività commerciali, impianti elettrici e idraulici, pavimenti pvc, decorazioni interne ed esterne, ristrutturazioni edifici di lusso. Porto avanti il nome e le attività di papà, realizzate in trent’anni di lavoro. E ho collaborazioni che hanno alla base professionalità e rapporti umani importanti».

Nome da ricordare La cerimonia di premiazione di Alfiere dell’artigianato si è tenuta nella sua Cento: «La premiazione è stata una bella soddisfazione, mi ha emozionato tantissimo. A volte mi sembra di non meritare le cose, ma vado avanti con soddisfazione e i responsi dei clienti sono positivi, quindi proseguo su questa strada. Inoltre, nella prima partita di campionato di basket la Benedetto XIV ha giocato con la maglia che portava il nome Teknosound con ricavato devoluto a un’associazione che aiuta le donne vittima di violenza. D’altronde, quando papà è morto sono stata chiamata da numerose associazioni, addirittura dal Torino Calcio del quale era tifoso, come me. Al funerale di papà si sono presentati gli Alpini, i soci del Fc Torino con le sciarpe e i fiori di colore granata che sono stati messi sulla bara, poi c’era il presidente della Benedetto XIV, il Comune di Cento con una targa e tante altre associazioni sostenute da Teknosound, di cui noi in famiglia non sapevamo nulla. L’ho già detto e lo ripeto: il sindaco Accorsi è stato eccezionale, la Benedetto è la mia seconda casa. A tutte queste associazioni e amici di papà - conclude Beatrice - ho detto che mi prendo un anno per pensare all’azienda e assestarmi bene e poi poco alla volta conto di potermi reinserire nelle tante cose che portava avanti papà. Lo faccio per lui, per tenere vivo il suo ricordo».