Ferrara, sciopero bus: salta oltre il 90% delle corse
I treni viaggiano regolarmente mentre i disagi maggiori riguardano il trasporto pubblico urbano, suburbano ed extraurbano. Manifestazione a Roma con delegazione dalla città estense: sindacati convocati dal Ministro Salvini il 12 ottobre
Ferrara Sciopero del trasporto pubblico per la giornata di oggi, venerdì 8 novembre, senza il rispetto delle fasce di garanzia. Treni e autobus soggetti a limitazioni: alla protesta ha aderito oltre il 90% del personale Tper, dunque circola soltanto il 10% delle corse relative al trasporto pubblico urbano, suburbano ed extraurbano. Per conoscere in tempo reale l’orario ed eventuali modifiche delle linee ferroviarie Ferrara-Codigoro, Ferrara-Suzzara, Portomaggiore-Bologna CLICCA QUI.
L’aggiornamento Anche se lo sciopero non prevede fasce di garanzia, Trenitalia Tper ha assicurato le corse ferroviarie dalle ore 6 alle 9 e dalle ore 18 alle 21. Fuori dagli orari in questione, durante la mattinata, non si registrano comunque corse cancellate e anche gli autobus sostitutivi ai treni hanno circolato regolarmente.
Maggiore attenzione è concentrata sul trasporto pubblico urbano, suburbano ed extraurbano dei bacini di Bologna e Ferrara, effettuato nella misura del 30% dall’inizio del servizio fino alle ore 8.30 e dalle ore 16.30 alle ore 19.30 «privilegiando prioritariamente i collegamenti con le stazioni ferroviarie e i servizi di particolare rilevanza sociale», ha annunciato Tper. Larga adesione allo sciopero nazionale di 24 ore: a Bologna il 93% del personale, mentre per quanto riguarda il bacino di Ferrara, città e provincia, ha aderito oltre il 90% dei dipendenti. Diminuisce quindi il numero delle corse e dei mezzi del trasporto pubblico in circolazione. Servizio limitato e, di conseguenza, aumentano il traffico delle auto e le code in strada. In particolare, vanno registrati rallentamenti all’entrata della città questa mattina, nell’orario dell’inizio delle scuole.
La protesta è stata indetta dalle segreterie territoriali di Bologna e Ferrara di Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uil-Uilt, Faisa-Cisal e Ugl-Fna che hanno comunicato l’adesione allo sciopero nazionale di 24 ore senza il rispetto delle fasce di garanzia, con manifestazione nazionale, di tutte le lavoratrici e lavoratori dipendenti delle imprese cui si applica il Contratto nazionale Autoferrotranvieri Internavigatori (Mobilità Tpl) proclamato dalle segreterie nazionali degli stessi sindacati. In corso la manifestazione a Roma, dov’è presente anche una delegazione arrivata da Bologna e Ferrara formata da circa 50 persone. «Una manifestazione riuscita – afferma Sandro Scodeggio della Filt-Cgil al termine della giornata –: numeroso il concentramento nella capitale, a Porta Pia, con delegazioni dalle provincie dell’Emilia Romagna». Uno sciopero di 24 ore «sofferto» poiché andava assicurato comunque «il 30% del servizio in alcune fasce orarie per garantire la mobilità delle persone». Da sottolineare che «lo sciopero i lavoratori se lo pagano – spiega Scodeggio – e noi saremmo ben felici di evitarlo per offrire un servizio, ma ci vorrebbe altrettanta sensibilità da parte di chi organizza per fornire trattamenti normativi ed economici affinché lo sciopero non si faccia».
La risposta del ministro e l’incontro «È giusto rivendicare più salari e più sicurezza, è un tema su cui sto lavorando personalmente, però fare scioperi selvaggi lasciando a piedi milioni di italiani non solo non risolve i problemi, ma ne crea altri». Lo ha detto il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini. «Dal mio punto di vista è l'ultimo - ha annunciato -, quindi non dico che convocherò, ma chiamerò i rappresentanti sindacali perché sto lavorando anch'io per trovare più soldi per assumere più personale e pagarlo meglio. Però quando un leader sindacale come il signor Landini invita la rivolta sociale e si proclamano scioperi settoriali o generali ogni quarto d'ora per fermare il Paese, vuol dire che qualcuno fa politica, non fa sindacato. Anche perché fare uno sciopero generale contro l'aumento di stipendio per milioni di lavoratori e lavoratrici è qualcosa che succede solo in Italia». La convocazione delle organizzazioni sindacali e delle parte datoriali è in programma martedì 12 novembre alle ore 18 al Ministero. Inoltre, c’è l’impegno per organizzare un lavoro congiunto che coinvolge Regioni, Comuni, aziende e ministeri dell’Economia e Finanze del lavoro per trovare una soluzione strutturale alla vertenza di natura contrattuale per i lavoratori del trasporto pubblico locale.