Morto a Bosco Mesola, il figlio: «Voglio giustizia per papà»
Il figlio del camionista morto chiede di capire cosa sia successo. L’appello: «Prego chiunque fosse presente in quel momento di contattare la famiglia»
Bosco Mesola «Sono il figlio di Alfonso, chiedo gentilmente a chi è passato da Bosco Mesola nel momento in cui mio padre ha avuto l’incidente di fornirmi informazioni: non mi arrenderò fin a quando mio padre non avrà giustizia e come lui qualsiasi persona che perde la vita, per cercare di portare a casa la pagnotta per la noncuranza delle strade italiane».
Un appello accorato, con poche, ma incisive parole, è quello lanciato ieri da Francesco Pannullo, figlio di Alfonso, l’autotrasportatore 58enne di Eboli, che ha perso la vita all’alba di mercoledì scorso (6 novembre 2024), dopo che il suo autoarticolato aveva impattato violentemente contro l’area di cantiere, lungo la statale Romea, all’altezza del km 50 + 550. Il mezzo pesante, dopo la collisione con il new jersey posto a protezione dei lavori di costruzione della nuova rotatoria, si era ribaltato, scatenando un drammatico rogo, dal quale, purtroppo, Alfonso Pannullo non aveva trovato scampo. Via social, tra i tanti che hanno risposto, in queste ore all’appello di un giovane figlio, che rivendica risposte per la morte così improvvisa del padre, impegnato, alle 4 del mattino, a trasportare un carico di verdura fresca, figura anche Simone Chiarelli, il figlio di Alfredo, il 63enne di Mesola che martedì sera, poche ore prima, quindi, del tragico incidente, si era scontrato, in sella alla sua moto, contro la stessa barriera di protezione del cantiere.
La posa dell’asfalto all’interno della nuova infrastruttura è in fase di ultimazione. Anche i residenti in via delle Riforme, richiusa al traffico proprio martedì scorso, in concomitanza con la riapertura del cantiere, hanno notato l’accelerata dei lavori, in questi ultimi giorni. Per la prima volta, si sono visti operai in azione anche di notte, dopo numerose pause di sospensione del cantiere, sulle quali era intervenuto l’ex sindaco Gianni Michele Padovani e, dalla scorsa estate, la sindaca Lisa Duò. L’ordinanza 1196/24, emanata da Anas dopo il secondo incidente, quello mortale, con cui viene annullato il precedente provvedimento, ha disposto l’istituzione di un senso unico di marcia alternata, regolato da semaforo mobile. «I lavori secondo la nuova ordinanza – riferisce una residente – dovrebbero terminare il 14 novembre, ma ci crederemo quando lo vedremo. Intanto la via delle Riforme da martedì scorso è nuovamente stata chiusa e noi che viviamo in questa zona dobbiamo percorrere la via SanPastore, per tornare ad immetterci sulla Romea. Quest’opera ha creato grossi disagi, prolungati nel tempo».