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La segnalazione

Santa Bianca, «cagnolina morta sbranata dagli altri cani»: nuove accuse contro la struttura

Davide Bonesi
Santa Bianca, «cagnolina morta sbranata dagli altri cani»: nuove accuse contro la struttura

Arriva un’altra segnalazione da parte degli animalisti ferraresi

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Santa Bianca «Abbiamo avuto un incontro con la persona che, per prima, ha segnalato la questione dei cani ospitati in una struttura di Santa Bianca. Il tema merita naturalmente tutti gli approfondimenti del caso e prosegue, in tal senso, il lavoro della Polizia locale dell’Alto Ferrarese affinché sia verificato il pieno rispetto delle norme». Questa in sintesi la posizione delle istituzioni matildee dopo l’incontro di martedì. Ma la situazione è tutt’altro che tranquilla, sui social i toni si stanno sempre più esasperando nei confronti di questa struttura di Santa Bianca, dove sono alloggiati attualmente una trentina di cani, anche se a detta di animalisti della zona gli animali presenti sono di più.

L’ultima segnalazione è quella di una cucciola di sette mesi, arrivata apposta dalla Sicilia per essere affidata a una famiglia. Ebbene, Lea, ecco come si chiamava questa cagnolina, sarebbe morta per i morsi di altri cani presenti nella struttura e, a detta di chi segnala questa situazione, non sarebbe il primo caso di cane morto a Santa Bianca dove, secondo gli animalisti ferraresi i cani vivono senza controllo e quindi vigerebbe la legge del più forte. A difesa di chi gestisce questa struttura ci sarebbe il certificato di un veterinario della zona che ne attesta il decesso per ragioni di salute, ma vengono sollevati dubbi sulla veridicità del documento (e questo sarebbe un reato) e le foto pubblicate della cagnolina mostrano inequivocabili i segni dei morsi di altri cani.

Sul caso di questo che non è un “canile” sono stati allertati tutti gli enti proposti, ma al momento non sarebbero emerse irregolarità, né nella modalità di gestione degli animali né per il fatto che siano senza cibo e acqua. A questo va aggiunto che i cani sono tutti “chippati” e risultano di proprietà della stessa persona, la quale utilizzerebbe la sua rete di contatti per affidare poi gli animali da affezione a chi si rende disponibile ad accudirli, senza ricevere – parrebbe ma non vi è certezza – alcun compenso. Il tema è già stato affrontato dal nostro quotidiano, al quale sono arrivate diverse sollecitazioni, anche da associazioni animaliste ferraresi. Vi è già stato un primo sopralluogo di un veterinario dell’Azienda sanitaria allo scopo di verificare le condizioni dei cani ospitati a Santa Bianca. Ora bisogna vedere i prossimi controlli annunciati che esiti daranno.