Turismo, Regione contro Comune: «Gli arrivi non si contano così»
La replica dopo le dichiarazioni del sindaco: «La tassa di soggiorno è variabile, il calcolo non è corretto»
Ferrara Regione e Comune in rotta di collisione sui dati delle presenze turistiche. Come prevedibile, l’aff, “ritoccati” in alto e in positivo rispetto al pre-Covid grazie all’utilizzo dei numeri provenienti dalla tassa di soggiorno, che ha consentito di recuperare anche le presenze di una novantina di strutture non segnalate alla banca dati regionale, ha suscitato la reazione dell’assessore al Turismo. «La prima cosa da segnalare è che fare delle rilevazioni basandosi sulla tassa di soggiorno non è statisticamente corretto, non possiamo avere da qui il numero delle presenze» è la premessa di Andrea Corsini; quantomeno non c’è omogeneità con gli anni scorsi né con il resto del territorio. o ndo di Palazzo Municipale sul 2024
La Regione però riconosce l’esistenza di due problemi nei dati ferraresi, certamente in grado di alterare la valutazione sull’andamento turistico in città almeno per buona parte dell’anno. Anzitutto «un mero errore tecnico che si è verificato nel momento in cui gli ultimi dati sono stati inseriti nella banca dati - sottolinea Corsini - Non appena abbiamo saputo dell’errore abbiamo informato l’assessore al Turismo del Comune di Ferrara e già i dati di ottobre riporteranno il riallineamento».
La seconda questione riguarda appunto «una novantina» di alberghi, B&b e appartamenti ammobiliati a uso turistico che dall’inizio dell’anno hanno smesso di trasmettere i loro dati. Non si tratta di un fenomeno solo ferrarese, sottolinea la Regione, e in questo insieme vi sono 31 strutture che non hanno risposto per l’intero periodo (gennaio-settembre), per un totale di 380 posti letto potenziali, mentre 28 (per 202 posti letto) sono in ritardo nella trasmissione dei dati. Le motivazioni? Possono andare da problemi tecnici all’esplicita volontà di non rispondere alla rilevazione statistica, sebbene la collaborazione sia obbligatoria per legge, ma in assenza di sanzioni per chi non ottempera. La Regione fa sapere di aver «attivato collaborazioni con amministrazioni comunali e associazioni di categoria per cercare di sollecitare più da vicino le strutture interessate», con risultati «in alcuni casi significativamente positivi».
Il problema però esiste e rischia a questo punto d’incidere sulla consistenza dei dati regionali: l’assessore ne appare consapevole, quando lancia «un appello agli imprenditori perché è importante che riprendano la loro collaborazione a beneficio del sistema turistico del Ferrarese e di tutta la regione. La rilevazione delle presenze e degli arrivi è importante per studiare l’andamento turistico anche al fine di calibrare gli interventi e le politiche territoriali, per migliorare sempre più il settore e anche per fare correttivi quando necessario». Per Corsini la scelta d’inserire anche Ferrara e la provincia all’interno di Destinazione turistica Romagna «ha premiato» il nostro territorio, «attraverso progetti e investimenti a 360°. Per noi non ci sono mete di serie A o di serie B, ma c’è un intero territorio da valorizzare e quando i risultati arrivano ne siamo entusiasti perché vuol dire che tutti insieme, amministrazioni, enti pubblici e privati, abbiamo fatto bene il nostro lavoro».