Ferrara, violenza sulle donne: quella economica dilaga
Peruffo e Centro Donna Giustizia: «Forma subdola che toglie autonomia»
Ferrara Paola Peruffo, ex presidente della Commissione Pari Opportunità del Consiglio comunale di Ferrara, e attuale componente del direttivo provinciale di FdI, allarga la visione della violenza sulle donne anche alla violenza economica. «Si tratta di una forma subdola di oppressione, che priva le donne di autonomia e le costringe a una condizione di dipendenza, limitando la loro libertà e i loro diritti. Di conseguenza la parità di genere non è solo una questione morale, ma un obiettivo essenziale per rafforzare il ruolo delle donne nella società, favorendone l’autonomia economica e culturale».
«Oggi - dice Peruffo - non voglio soffermarmi sui dati sulla violenza - che purtroppo continuano a essere sconfortanti - ma ricordare esempi di forza e resilienza risalenti a epoche più complesse di quella attuale. Perché sono proprio questi a ricordarci che, nonostante le difficoltà, le donne hanno sempre saputo farsi strada e costruire un futuro diverso».
Il primo esempio è quello di Gracia Mendes Nasi, donna portoghese, nata da una famiglia ebraica costretta alla conversione al cristianesimo. Trovò però il coraggio di riabbracciare la sua fede e la sua identità. Alla morte del marito assunse il controllo delle sue attività imprenditoriali, accumulando ricchezze e dimostrando capacità e visione. Fuggì dalle persecuzioni religiose, trovò rifugio a Ferrara e tornò apertamente alla sua religione, diventando simbolo di indipendenza e coraggio. Il secondo esempio è Elena Lucrezia Cornaro Piscopia, che nel 1678 divenne la prima donna laureata al mondo. «Queste donne - conclude Peruffo - ci ricordano che la determinazione e il coraggio possono abbattere qualsiasi ostacolo. Sono storie che parlano di emancipazione economica, culturale e religiosa».
E sempre di violenza e indipendenza economia fanno riferimento anche Centro Donna Giustizia, Udi e Cgil Ferrara nella loro analisi: «La cultura patriarcale, per nulla morta, anzi in ottima salute, continua a creare le condizioni di disparità sociale ed economica che alimentano posizioni di asimmetria sociale ed economica e disparità di accesso alle opportunità di lavoro a vantaggio del ruolo privato e gratuito delle donne nel mantenimento del welfare familiare - scrivono - Le donne continuano a vivere situazioni di maltrattamento e violenza, anche insieme ai loro figli e figlie, nelle loro case, risultando così doppiamente penalizzate».
Un passaggio è riservato alle ultime polemiche nazionali: «Abbiamo sentito analisi della responsabilità della violenza contro le donne, non supportate da dati oggettivi e pericolose perché spostano l’attenzione dalla vera natura delle emergenze sociali. L’emersione della violenza aumenta perché le donne prendono la parola che il femminismo ha fatto uscire dalla marginalità e dal silenzio. Affrontare la violenza di genere significa dare valore alle domande di libertà e di autodeterminazione delle donne, a vantaggio di tutte e tutti». A sua volta il Pd ferrarese oggi aderirà all’iniziativa nazionale “Illuminiamo un futuro senza violenza” e alle 19 tutti i circoli e la Federazione accenderanno le loro luci.