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Lido Spina, il ristorante Aroldo cambia gestione: il titolare Amilcare Tassinari in pensione dopo 61 anni

Katia Romagnoli
Lido Spina, il ristorante Aroldo cambia gestione: il titolare Amilcare Tassinari in pensione dopo 61 anni

Ha scritto la storia della ristorazione ai Lidi. «I miei figli hanno scelto altro. Ma continuerò comunque a gestire due locali»

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Lido Spina Dopo 61 anni vissuti da autentico protagonista nel mondo della ristorazione sulla costa, Amilcare Tassinari, storico proprietario del rinomato ristorante “Aroldo” di Lido Spina, ha ceduto la gestione dell’attività, per dedicarsi al più che meritato riposo. Ed è proprio Tassinari a raccontare gli aspetti di una scelta che assicurerà, tuttavia, piena continuità alla sua creatura, perché il ristorante «non è stato chiuso, bensì ceduto in affitto ad un ex insegnante di un istituto alberghiero, che ora lo gestirà con la sua famiglia. La mia è stata una vita professionale intensa, di sacrifici, ma è quella che ho voluto». L’inflessione romagnola è ancora marcata nello stimato ristoratore, approdato al Lido Estensi, nel 1963, da Forlì, sua città natale, a soli 19 anni. All’epoca la località costiera, ancora circondato da ampie aree pinetate e spiagge che si perdevano a vista d’occhio, era tuttavia nella sua fase di pieno sviluppo turistico. Con moglie e figli il giovanissimo Tassinari lancia il Caffè concerto Gran Garian, oggi “Hollywood pub”, trasformandolo in un luogo di intrattenimento e in un pubblico esercizio raffinato in voga, tanto da richiamare i cantanti celebri dell’epoca, anche quelli al seguito del Canta Giro.

La storia «Nel 1976 ho acquistato il ristorante Da Giovanni, oggi il Setaccio, sempre al Lido Estensi e da lì è cominciata la mia carriera – racconta con passione Amilcare Tassinari – da ristoratore. Quattro anni dopo, nel 1980, ho rilevato il ristorante Aroldo del Lido Spina, fondato nel 1965 da Olao Squarzola, un altro pioniere della costa. Ho accolto personaggi celebri dello spettacolo e dello sport, anche mostri sacri del calibro di Rudolf Nureyev, Carla Fracci, Eduardo De Filippo. Il ricordo più bello di questi 61 anni, devo ammetterlo, è stato proprio quello della cerimonia inaugurale del ristorante, nel 1991, dopo gli interventi di rinnovo ed ammodernamento. La grande soddisfazione è anche stata quella di entrare nella rinomata guida Michelin». Sono trascorsi sei decenni dall’inizio di un’avventura nel mondo della ristorazione, un traguardo riconosciuto, esattamente un anno fa dall’amministrazione comunale, attraverso il conferimento dell’onorificenza civica. «All’inizio degli anni ’70, con il ristorante “Il Setaccio”, – aveva dichiarato il sindaco Pierluigi Negri, conferendo il prestigioso riconoscimento ad Amilcare Tassinari – ha innovato il concetto di ristorazione e ne ha rideterminato i confini temporali estendendo, al fine di potenziare e migliorare la proposta commerciale alla clientela, l’apertura del suo ristorante oltre il consueto orario». Anche quella scelta si rivelò strategica, fidelizzando sempre più la propria clientela, composta da turisti, ma anche da residenti. Da sempre, al fianco di Tassinari, c’è la moglie Luana, la quale riconosce come «Amilcare è nato per lavorare. La decisione di cedere la gestione del ristorante Aroldo è stata assunta perché non c’è continuità. I nostri figli hanno scelto altre strade. È una decisione sofferta, ma non c’erano alternative». Tassinari continuerà a dirigere le altre due sue creature, il ristorante “Setaccio” del Lido Estensi ed il vicino birrodromo “Birromania”