Il Castello di Ferrara “chiude” il 9 giugno. L’appello: «No stop completo»
Entro dicembre il bando di gara per il restauro e la messa in sicurezza. I lavori dureranno 4 anni, le preoccupazioni di Ascom- Confcommercio
Ferrara Castello Estense: i ponti levatoi “si alzano” e le porte, per usare un’immagine simbolo che riporta al Rinascimento, “si chiudono” il 9 giugno 2025, per lasciare spazio al cantiere, sicuramente “storico” per la sua portata, per realizzare l’importante restauro del monumento più importante della città. La data di chiusura alle visite turistiche è emersa ieri, nel corso della nuova seduta del Consiglio provinciale. L’assemblea, presieduta da Daniele Garuti, il presidente della Provincia, ha votato il rinnovo della convenzione tra Provincia e Comune per l’accesso in Castello ai percorsi museali ma solo per i prossimi sei mesi. Dal 9 di giugno, infatti, verranno chiuse e smontate anche le biglietterie per lasciare spazio alle opere di messa in sicurezza e di adeguamento che realizzerà l’impresa che si aggiudicherà la gara. Bando che «sarà pubblicato entro dicembre», spiega il dirigente dell’ufficio tecnico della Provincia, l’ingegner Luca Capozzi, e che dato il valore dell’appalto (16 milioni e mezzo, di cui 7 milioni dall’assicurazione per i danni da terremoto, ma ci sono anche altri 2,5 milioni messi a disposizione dalla Provincia, quattro milioni dalla Regione e altri tre dal Ministero, ndr) prevede una gara di tipo europeo, come per tutti quei cantieri pubblici che superano i 5 milioni e mezzo di spesa. Opere che «dureranno circa 4 anni», aggiunge ancora Capozzi, che fa presente che la gara «terrà conto della qualità dell’azienda, degli “optional” che saprà mettere in campo per la realizzazione delle opere, e sopratutto per i tempi. Una gara che sarà bandita con il metodo dell’offerta economica più vantaggiosa, ovvero affideremo i lavori ad un’azienda che pur nel rispetto della qualità della realizzazione delle opere, ci metterà anche meno tempo». Gli interventi interesseranno anche il fossato del Castello che, già nei prossimi giorni, per motivi di manutenzione, registrerà anche lo stop del funzionamento delle fontane che «hanno il compito di ossigenare l’acqua del Castello estense».
Sulla chiusura del Castello, sempre ieri, si è espressa anche Confcommercio, durante lo svolgimento dell’assemblea dei delegati. Al presidente della Provincia Garuti, invitato a partecipare alla seduta con la consigliera con delega alle Attività produttive Diletta D’Andrea, il presidente di Ascom provinciale Marco Amelio ha espressamente richiesto «che si eviti la chiusura totale del monumento visto la sua valenza turistica sul territorio e dato il momento complesso che sta vivendo il settore terziario». Durante la seduta consiliare, inoltre, dopo il passaggio in Conferenza territoriale e l’opportuno confronto con i sindacati, il Consiglio provinciale ha votato la nuova offerta formativa della scuola nel Ferrarese. Offerta approvata all’unanimità e che prevede l’accensione di un corso ad indirizzo musicale al liceo “Carducci” «per valorizzare anche l’attività del nostro Conservatorio» è stato detto in Consiglio.